~|~  Mondo Magic Winx ~|~

Posts written by veu

view post Posted: 18/4/2022, 11:30 Fate: The Winx Saga - Season 2 - Fate: The Winx Saga
Novità:

* Brian Young aggiorna su Fate 2:

Hi everyone! I guess it’s time for another non-update update. Thank you for all the messages and comments. I genuinely love how passionate this fandom is. I wish I could share every little thing that’s happening. Trust me. I’m just not allowed!

But have no fear, it’s all still happening. And it’s looking amazing. Every day our Fate team keeps chugging away at vfx and sound and music to make sure the show looks and sounds as great as it can. Everything is going according to schedule. And I promise that I’ll share stuff when I’m allowed to share stuff.

I can’t wait for you all to see what we’ve been working on.


Foto su Instagram qui
view post Posted: 7/2/2022, 19:34 Fate: The Winx Saga - Season 2 - Fate: The Winx Saga
Novità:

* Iginio Straffi conferma che Fate The Winx Saga 2 arriverà nel corso dell'anno.

Da Fanpage:

Iginio Straffi: “18 anni con le mie Winx, hanno l’età di Blanco”
A Fanpage.it, il papà delle Winx racconta il successo delle sue fatine nel mondo. E su Sanremo: “Impressionato da Blanco. Bravi Fiorello, Zalone e Amadeus”

A cura di Gennaro Marco Duello

Il 28 gennaio 2004, su Rai2, debuttava un cartone animato che oggi è un classico cross-mediale che non ha precedenti in Italia. Parliamo di Winx Club, le fatine made in Italy che sono cresciute, sono diventate maggiorenni passando per ben 8 serie animate per la tv, 2 serie animate coprodotte con e per Netflix, 3 lungometraggi d'animazione e una serie televisiva in live action – "FATE: The Winx Saga" – con la seconda stagione di prossima pubblicazione. A Fanpage.it, Iginio Straffi, patron della Rainbow, racconta la sua soddisfazione nel vedere crescere un progetto così autentico a livello internazionale. E sul Festival di Sanremo: "Ho apprezzato molto Blanco, giovanissimo, ha l'età delle mie Winx". E su Amadeus e il quarto Festival: "Se lo merita. Amadeus ha svecchiato i toni, ha aperto ai giovani e ha fatto molto bene. Bravi anche Zalone e Fiorello, sono amici e li ho sentiti".

Come si sente un papà quando vede le sue figlie più care festeggiare 18 anni?

Mi sento un papà orgoglioso perché in diciotto anni mi hanno dato tante soddisfazioni queste ragazze. Sono cresciute con questi sani valori: amicizia, ecologia, indipendenza. Il fatto che a distanza di tanti anni, abbiano milioni di fan in tutto il mondo che vogliono bene a queste nostre fatine made in Italy, non mi può che riempire di gioia e di orgoglio.

In questa settimana abbiamo visto una serie di iniziative, la più coinvolgente è stato vedere tantissimi video da tutto il mondo per celebrare le Winx.


Questa è la parte più gratificante del nostro mestiere. Sì, i soldi servono, sì, il successo serve per crescere e produrre di più, ma toccare con mano l'emozione e sapere di essere stati fondamentali per una parte della loro vita, è la cosa più bella. Quando ho visto tutti questi video, mi sono emozionato profondamente. Queste testimonianze poi sono finite in piccolissima parte nel video celebrativo che abbiamo fatto, perché erano davvero tantissimi e da tutto il mondo.

Se restiamo sul territorio italiano, non mi sembrano tante le realtà – restando al brand delle Winx – che sono durate così tanto.

Abbiamo pensato da subito a creare dei classici, qualcosa che potesse andare al di là delle generazioni. Non erano ancora nate le Winx, ma io già pensavo a questo, creare un classico dell'animazione. Dall'America ci insegnavano che bisogna avere almeno dieci anni di successo continuato, per poter aspirare a diventare un classico. Ora siamo arrivati quasi a venti e siamo molto soddisfatti.

Le Winx sono anche su Netflix con FATE: The Winx Saga.

La seconda stagione è in arrivo. Le riprese sono terminate da poco e dovrebbe uscire sulla piattaforma entro l'anno e in tutto il mondo. Speriamo che la seconda stagione bissi il successo della prima. Poi, chiaramente, in futuro si rimetterà in pista l'idea di un film in live action, magari anche un musical.

Ma FATE si legge in inglese o in italiano? È un gioco di parole?

È proprio così (ride, ndr) è un gioco di parole. Si legge FATE (in inglese, fāt, ndr) così in tutto il resto del mondo è chiaro a tutti, poi ci siamo divertiti con Netflix a creare questo gioco linguistico, perché le Winx sono fate e per l'Italia è perfetto così.


Alla sera vorrei tanto guardare un telegiornale, ma con due bambini – lo può capire benissimo – a quell'ora non facciamo altro che guardare "Pinocchio and friends". Come sta andando?

Lei che c'ha il polso, avendo i bambini, lo sa prima delle ricerche: c'è stata una grande risposta. "Pinocchio and friends" sta avendo un successo incredibile. È sempre ai primi posti degli ascolti del canale RaiYoYo a qualunque orario viene trasmesso. Questo vuol dire che si è creato uno zoccolo duro di fan che lo guardano e lo aspettano. Tra poco avremo libri e altre cose che possono integrare il contenuto con i nuovi episodi in arrivo alla fine di marzo.

È da poco finito Sanremo, l'ha visto? Le è piaciuto?

L'ho visto a spizzichi e bocconi. Ho amato tanto l'intervento di Fiorello e quello di Checco Zalone, che sono persone che conosco e che ammiro personalmente. Zalone ha fatto un grande lavoro, una serata dove ha insegnato cos'è la comicità, al di là delle polemiche dove sembra che oramai non si può fare più ridere su nulla.

Li ha sentiti Zalone e Fiorello?

Sì, certo. Ci sentiamo spesso, quindi li ho chiamati per i complimenti.

Hanno vinto Mahmood e Blanco con "Brividi". Le è piaciuta la canzone?

Sono rimasto davvero impressionato da Blanco, dalla sua voce e dalla sua presenza scenica. Di Mahmood, già sapevamo, lui invece è stato incredibile. È giovanissimo, ha l'età delle mie Winx. Non so perché ma mi ha ricordato Tiziano Ferro da giovane.

È stato soprattutto il Festival di Amadeus e, probabilmente, così sarà anche il prossimo. È il nuovo Pippo Baudo?

Un po' lo ricorda, sì. Magari però Amadeus riesce a essere molto più ironico e coinvolgente mentre Pippo Baudo era un po' troppo protagonista. Amadeus ha svecchiato i toni, ha aperto ai giovani e ha fatto molto bene. È naturale che la Rai possa continuare con lui.
view post Posted: 31/1/2022, 19:56 Il Gruppo Rainbow - Rainbow Group
Dal sito ufficiale:

IL GRUPPO
Insieme per emozionare il grande pubblico con contenuti e prodotti di qualità. In oltre 25 anni di storia, il Gruppo Rainbow ha consolidato la propria posizione di leader nel settore dell’intrattenimento, diventando una delle principali realtà a livello internazionale per la creazione e produzione di prodotti televisivi e cinematografici sia animati che live action, sviluppo di programmi di licensing, progetti editoriali, talent scouting e produzione di merchandising e giocattoli.

Le aziende del gruppo

* Rainbow

Il cuore del gruppo, dove tutto è nato. Lo studio che ha portato l’animazione Made in Italy alla ribalta mondiale.

La storia di Rainbow ha inizio nel 1995, quando lo studio muove i primi passi nel mondo dell’intrattenimento educativo con il progetto Tommy & Oscar, che si traduce in una serie animata distribuita nel 2000. Seguono i primi successi nazionali, ma è nel 2004 che la creatività di Iginio Straffi e della sua squadra varca i confini nazionali e scala rapidamente le classifiche internazionali, portando Rainbow alla fama mondiale: il brand Winx Club, serie TV animata per bambine, assume presto i connotati di un fenomeno di costume globale. Con 8 serie TV per un totale di 208 episodi, film destinati alla TV e al cinema, una serie spin-off live action Netflix e innumerevoli riconoscimenti internazionali, Winx Club è un classico che accompagna Rainbow da oltre 15 anni. Parallelamente Rainbow ha creato e sviluppato i successi animati Monster Allergy, Huntik, PopPixie, Mia and me, Regal Academy, i live action Maggie & Bianca Fashion Friends e Club 57. Il recente successo della serie 44 Gatti realizzata in collaborazione con l’Antoniano di Bologna, che dal 2018 conquista sempre più bambini nel mondo, sarà inoltre presto seguito da nuove property in corso di produzione. Costantemente dedito allo sviluppo di nuove storie e contenuti di qualità per emozionare e accompagnare i piccoli spettatori nella loro crescita, la global content company è inoltre leader nel settore del licensing, e con i suoi brand ha all’attivo più di 500 licenze nel mondo in ogni categoria, dal mondo dell’editoria e dei giocattoli a consumer product in generale, raggiungendo la rosa dei primi quindici Top Licensor mondiali.


* Colorado

Uno dei più dinamici player italiani nel campo dell’intrattenimento live action

Fondata nel 1986, Colorado Film si occupa di produzioni cinematografiche e televisive di rilevanza nazionale e internazionale. La società è gestita dal fondatore e partner Maurizio Totti, supportato dal 2010 dal CEO e partner Alessandro Usai. Colorado entra a far parte del gruppo Rainbow nel 2017 insieme a Moviement e San Isidro, attive nel management di talenti e nelle etichette per colonne sonore e componenti il Gruppo Iven, dando vita a un gruppo mediatico di punta sia nel settore dell’animazione che nel live action.
Colorado ha all’attivo la produzione di più di 30 film, fra i quali successi al box office come “Dieci giorni senza mamma”, il film più visto nella stagione cinematografica 2018/2019 che si è aggiudicato il premio Biglietto D’Oro nel dicembre 2019. Colorado è anche leader nella produzione di commedie e, più recentemente film di genere, grazie alla fruttuosa partnership con lo scrittore e regista Donato Carrisi. I partner e i clienti di Colorado includono tutte le principali aziende multimediali del paese ed estere, tra cui RTI, Medusa, Warner Bros, Sky, Vision Distribution, StudioCanal eTF1. Colorado vanta lunghissima esperienza nello sviluppo e produzione di serie TV e spettacoli di intrattenimento, e con il programma comico “Colorado” ha celebrato con successo il ventesimo anniversario di trasmissione in prima serata.


* Moviement talent agency

Far splendere talenti è un’arte.

Moviement nasce nel 1996, ed è l’agenzia del gruppo dedicata alla ricerca e al management di talenti del cinema, della televisione, del teatro e della pubblicità. L’agenzia, con sede a Roma e Milano, rappresenta oggi più di un centinaio di artisti fra attori, comici, registi e autori.


*Rainbow CGI

Il più grande studio italiano di produzione d’animazione 3D e VFX per la tv e il cinema.

Fondata nel 2006 da Iginio Straffi e Francesco Mastrofini, Rainbow CGI è la divisione del gruppo impegnata nella ricerca di soluzioni tecniche e creative d’avanguardia per creare contenuti che rispettino gli elevati standard di qualità delle produzioni internazionali.
Con sede a Roma, lo studio di produzione CGI ha maturato negli anni vasta esperienza nella realizzazione di progetti di computer grafica, spaziando dai film d’animazione 3D per il cinema ai seriali in 3D per TV e Web, dalle simulazioni virtuali allo sviluppo di contributi per spot pubblicitari, film e video musicali, alla creazione di animazioni tridimensionali per aziende leader di settori commerciali.
Il team creativo e tecnico è formato da professionisti di rinomato talento, punti di riferimento per tutto il settore italiano ed internazionale della computer grafica e dei Visual Effects.
Rainbow CGI è l’unico Studio 3D italiano a vantare la realizzazione di ben 4 lungometraggi per il cinema in full CG (Il segreto del Regno Perduto, Magica avventura, Gladiatori di Roma e Il Mistero degli Abissi) e oltre un centinaio di episodi per seriali per la TV e il web, tra cui: 44 Gatti, Angry Birds Blues, Monster High, Winx Club (5a e 6a stagione), Mia and Me (2a stagione).
Lo Studio opera da protagonista anche nel campo dei visual effects per film live action per il cinema e la televisione, curando gli effetti visivi per film come: Cambio Tutto, Me contre Te, L’uomo del Labirinto, 10 giorni senza mamma e Ti presento Sofia.
Alla principale attività di realizzazione di progetti in computer grafica, Rainbow CGI affianca la costante attività di ricerca e sviluppo, esplorando le possibilità offerte dalle più recenti tecnologie e talvolta anticipando quelli che sono i nuovi trend del mercato dell’Entertainment. In questo quadro si colloca il grande know-how che ha portato lo Studio a realizzare l’App di 44 Gatti. Il game richiama l’omonimo seriale TV che ha riscosso un enorme successo a livello mondiale. Il gioco, realizzato per le piattaforme mobile Android e iOS, è disponibile in tutto il mondo su Play Store e App Store e ha registrato milioni di download.
Rainbow CGI opera in modo prevalente su progetti del Gruppo Rainbow di cui è parte integrante, ed è attiva anche in collaborazioni esterne con altre realtà industriali e creative per la realizzazione di contenuti in 3D, VFX o interactive.


* Bardel

L’eccellenza creativa e tecnica nei servizi cinematografici e televisivi di animazione per clienti in tutto il mondo.

Vincitore dell’Emmy Award®, Bardel Entertainment Inc. è uno studio di animazione leader in Nord America grazie alla sua reputazione eccezionale costruita su tre valori fondamentali: qualità, creatività e innovazione, core values che da oltre 30 anni rendono lo studio il fornitore leader nei servizi di animazione in Nord America. Guidato dal CEO Rick Mischel, già produttore di Sony Pictures Animation e a capo dello studio Sony Pictures Imageworks di Vancouver, Bardel è riconosciuto come uno dei nomi più affidabili del settore. Bardel offre servizi di produzione a partire da sceneggiature e dalla pre-produzione fino alla post-produzione, compresa l’animazione 3D CG, 2D e Flash di alta qualità.
In oltre trent’anni di sviluppo, Bardel è divenuta simbolo di eccellenza nell’animazione, ed è oggi uno studio di oltre 550 artisti con due sedi d’avanguardia. Accogliendo costantemente cambiamenti e nuove sfide, Bardel è cresciuta grazie alla guida e alla visione creativa e ispirat, valorizzando e nutrendo sempre i propri artisti. Ciò che non è mei cambiato in Bardel è la dedizione a fornire solo contenuti di altissima qualità, attirando talenti tecnici e dell’animazione pluripremiati da tutto il mondo.
Fra i clienti Blue-Chip dello studio troviamo: Netflix, Wizards of the Coast, Warner Bros., Cartoon Network-Adult Swim, Nickelodeon, HBO Max e Disney +. Fra i progetti seguiti troviamo The Dragon Prince, Rick and Morty, The Prophet, Rainbow Butterfly Unicorn Kitty, Teen Titans Go!, Angry Birds Blues, King Julien, Puss in Boots, Dinotrux, Teenage Mutant Ninja Turtles e, più recentemente, Magic: the Gathering e Solar Opposites.


* Tridimensional

Casa editrice per bambini e ragazzi con un portfolio di brand globali.

Fondata nel 2004, Tridimensional è la casa editrice leader nel mercato edicola italiano, con una vasta gamma di pubblicazioni per bambini e ragazzi. Nata come casa editrice dei brand Rainbow, Tridimensional è cresciuta in modo esponenziale e ha ampliato il suo portfolio di brand fino a raggiungere oltre 20 IP su licenza e oltre 50 testate periodiche.


* Witty Toys

La casa di produzione e distribuzione giocattoli del gruppo.

Fondata nel 2009, Witty Toys è la divisione del Gruppo Rainbow dedicata alla creazione di giocattoli, iniziata con il debutto delle fashion doll basate sul brand Winx Club. Ad oggi l’azienda crea e distribuisce giocattoli in oltre 60 paesi nel mondo.
view post Posted: 31/1/2022, 19:40 Fate: The Winx Saga - Season 2 - Fate: The Winx Saga
Novità:

* Brian Young aggiorna sulla seconda stagione di Fate: The Winx Saga:


* Qui Netflix Italia pubblica un dietro le quinte di Fate 2:

Click
view post Posted: 31/1/2022, 19:31 Winx Club diventa un film live-action - Film
Da Il Messaggero:

Le Winx "maggiorenni", Iginio Straffi "Ora sogno un lungometraggio con Helen Mirren nel ruolo della Preside"

Festeggeranno 18 anni venerdì, anniversario del debutto in Rai il 28 gennaio 2004, ma la maggiore età non le ha cambiate. Fedeli ai valori che ne hanno decretato il successo – amicizia, coraggio, positività e molto glitter – le fatine Winx oggi sono un fenomeno globale in 150 Paesi, con otto serie e quattro film per la tv, tre per il cinema, due serie animate Netflix e una con le fatine in carne e ossa (Fate: The Winx Saga). Creatore dell’impero fatato è il 56enne marchigiano Iginio Straffi, fondatore della casa di produzione Rainbow, oggi a capo di una squadra di artisti e animatori al servizio di Bloom e delle sue amiche: «Tra cartone e live action impieghiamo 250 persone. Il valore di mercato? Svariate centinaia di milioni».

Straffi, come sono nate le Winx?
«Mi sono reso conto, in anticipo sugli altri di vent’anni, che nel panorama dei prodotti per bambini mancavano del tutto le eroine femminili. Così mi sono deciso a lavorare su una storia che avevo scritto tempo prima, su un gruppo di aspiranti fate e le loro rivali streghe».

Quando le ha “viste” su carta per la prima volta?
«Ci è voluto tempo. Abbiamo iniziato con un’idea di stile che è stata la base su cui abbiamo costruito le prime animazioni e l’episodio pilota. Poi però, a distanza di mesi, ho riguardato quello che avevamo fatto e non mi è piaciuto. A quel punto abbiamo ricominciato. Era necessario rifare tutto per ottenere un prodotto che durasse nel tempo».

Si aspettava che durasse tanto?
«Le Winx sono state il primo progetto pianificato per durare almeno qualche anno. Ho scritto subito tre serie e un lungometraggio. Nella mia testa avevano un ciclo di vita di almeno sei anni: perché un prodotto diventi un classico ne servono almeno dieci. Oggi in alcuni Paesi il successo ha superato le aspettative. In altri possiamo fare di meglio. Nei paesi dell’ex Unione Sovietica, Russia, Bielorussia e Ucraina in testa, il successo delle Winx è paragonabile a quello che hanno in Italia. Ma andiamo benissimo anche in un paese islamico come la Turchia. Avrei aspirato a un maggior successo negli Stati Uniti».

In 18 anni come sono cambiate le Winx?
«Le prime serie avevano un target fra gli 8 e i 12 anni. Con il passare del tempo la crescente offerta di fiction ha attirato i bambini sopra ai dieci anni, relegando i cartoni ai più piccoli e costringendoci ad adattarci a un target 4-9 anni. Ma nella nuova serie a cartoni, che stiamo preparando, torneremo al target originario».

E le bambine come sono cambiate da allora?
«Una delle ragioni del successo delle Winx è stato il fatto che le bambine si rispecchiassero in eroine indipendenti, emancipate. Oggi hanno tante altre eroine cui guardare, ma noi abbiamo un vantaggio: siamo un brand riconosciuto».

Ambiente, inclusività, liquidità sessuale: come se la cavano le Winx sui temi della generazione Z?
«Anche qui abbiamo anticipato i tempi, includendo fin da subito nel gruppo fatine non caucasiche. Abbiamo sempre avuto un’attenzione particolare per i temi ambientali e per il mondo dei cosiddetti diversi. Sulla sessualità però non possiamo fare molto. In alcuni paesi ci tagliano le scene in cui Bloom e Sky si abbracciano, figuriamoci il resto. Nel cartone tutto deve essere molto candido, senza riferimenti sessuali. Nella serie live action possiamo fare di più».

Proprio Fate: The Winx Saga, però, è stata accusata di “whitewashing” (la pratica per cui a un caucasico va il ruolo di un personaggio di un’altra etnia, ndr). Cosa risponde?

«Noi abbiamo chiesto che fossero rispettate le etnie originali del cartone. In alcuni casi Netflix ha fatto scelte diverse. Ma è una polemica nata e finita subito, che riguardava un solo personaggio (la fata “latina” Musa, ndr). Mi rendo conto che oggi c’è una sensibilità esagerata su questi temi e spero si ritrovi presto l’equilibrio. Crediamo da sempre in un mondo multietnico e non pensiamo che un dettaglio possa inficiare il risultato».

Quale il futuro delle Winx?
«La nuova serie animata e la seconda live, su Netflix quest’anno. Entro i prossimi cinque anni sogno un lungometraggio live, primo di una serie. Nel cast attrici brave, rigorosamente non famose. E un cameo di una grande interprete. Il mio sogno? Che Helen Mirren sia preside delle Winx».
view post Posted: 31/1/2022, 19:34 Intervista a Iginio Straffi sui 18 anni di Winx Club - Anniversari Winx
Da Il Messaggero:

Le Winx "maggiorenni", Iginio Straffi "Ora sogno un lungometraggio con Helen Mirren nel ruolo della Preside"

Festeggeranno 18 anni venerdì, anniversario del debutto in Rai il 28 gennaio 2004, ma la maggiore età non le ha cambiate. Fedeli ai valori che ne hanno decretato il successo – amicizia, coraggio, positività e molto glitter – le fatine Winx oggi sono un fenomeno globale in 150 Paesi, con otto serie e quattro film per la tv, tre per il cinema, due serie animate Netflix e una con le fatine in carne e ossa (Fate: The Winx Saga). Creatore dell’impero fatato è il 56enne marchigiano Iginio Straffi, fondatore della casa di produzione Rainbow, oggi a capo di una squadra di artisti e animatori al servizio di Bloom e delle sue amiche: «Tra cartone e live action impieghiamo 250 persone. Il valore di mercato? Svariate centinaia di milioni».

Straffi, come sono nate le Winx?
«Mi sono reso conto, in anticipo sugli altri di vent’anni, che nel panorama dei prodotti per bambini mancavano del tutto le eroine femminili. Così mi sono deciso a lavorare su una storia che avevo scritto tempo prima, su un gruppo di aspiranti fate e le loro rivali streghe».

Quando le ha “viste” su carta per la prima volta?
«Ci è voluto tempo. Abbiamo iniziato con un’idea di stile che è stata la base su cui abbiamo costruito le prime animazioni e l’episodio pilota. Poi però, a distanza di mesi, ho riguardato quello che avevamo fatto e non mi è piaciuto. A quel punto abbiamo ricominciato. Era necessario rifare tutto per ottenere un prodotto che durasse nel tempo».

Si aspettava che durasse tanto?
«Le Winx sono state il primo progetto pianificato per durare almeno qualche anno. Ho scritto subito tre serie e un lungometraggio. Nella mia testa avevano un ciclo di vita di almeno sei anni: perché un prodotto diventi un classico ne servono almeno dieci. Oggi in alcuni Paesi il successo ha superato le aspettative. In altri possiamo fare di meglio. Nei paesi dell’ex Unione Sovietica, Russia, Bielorussia e Ucraina in testa, il successo delle Winx è paragonabile a quello che hanno in Italia. Ma andiamo benissimo anche in un paese islamico come la Turchia. Avrei aspirato a un maggior successo negli Stati Uniti».

In 18 anni come sono cambiate le Winx?
«Le prime serie avevano un target fra gli 8 e i 12 anni. Con il passare del tempo la crescente offerta di fiction ha attirato i bambini sopra ai dieci anni, relegando i cartoni ai più piccoli e costringendoci ad adattarci a un target 4-9 anni. Ma nella nuova serie a cartoni, che stiamo preparando, torneremo al target originario».

E le bambine come sono cambiate da allora?
«Una delle ragioni del successo delle Winx è stato il fatto che le bambine si rispecchiassero in eroine indipendenti, emancipate. Oggi hanno tante altre eroine cui guardare, ma noi abbiamo un vantaggio: siamo un brand riconosciuto».

Ambiente, inclusività, liquidità sessuale: come se la cavano le Winx sui temi della generazione Z?
«Anche qui abbiamo anticipato i tempi, includendo fin da subito nel gruppo fatine non caucasiche. Abbiamo sempre avuto un’attenzione particolare per i temi ambientali e per il mondo dei cosiddetti diversi. Sulla sessualità però non possiamo fare molto. In alcuni paesi ci tagliano le scene in cui Bloom e Sky si abbracciano, figuriamoci il resto. Nel cartone tutto deve essere molto candido, senza riferimenti sessuali. Nella serie live action possiamo fare di più».

Proprio Fate: The Winx Saga, però, è stata accusata di “whitewashing” (la pratica per cui a un caucasico va il ruolo di un personaggio di un’altra etnia, ndr). Cosa risponde?

«Noi abbiamo chiesto che fossero rispettate le etnie originali del cartone. In alcuni casi Netflix ha fatto scelte diverse. Ma è una polemica nata e finita subito, che riguardava un solo personaggio (la fata “latina” Musa, ndr). Mi rendo conto che oggi c’è una sensibilità esagerata su questi temi e spero si ritrovi presto l’equilibrio. Crediamo da sempre in un mondo multietnico e non pensiamo che un dettaglio possa inficiare il risultato».

Quale il futuro delle Winx?
«La nuova serie animata e la seconda live, su Netflix quest’anno. Entro i prossimi cinque anni sogno un lungometraggio live, primo di una serie. Nel cast attrici brave, rigorosamente non famose. E un cameo di una grande interprete. Il mio sogno? Che Helen Mirren sia preside delle Winx».


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view post Posted: 31/1/2022, 19:23 Fate: The Winx Saga - Poster Collection - Fate: The Winx Saga
La Poster Collection è tornato in edicola e su Amazon:

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view post Posted: 31/1/2022, 19:21 Winx Club compie 18 anni - Anniversari Winx
È ufficiale!
Sono passati 18 anni dalla prima messa in onda di Winx Club e vogliamo festeggiare insieme voi ✨

Vogliamo vedervi cantare, suonare o ballare sulle note della sigla “Nel segno di Winx”, e sapere come le Winx vi hanno ispirato e influenzato nel corso della vostra vita.
Condividete i vostri video e le storie utilizzando #WearetheWinx su Instagram o TikTok, o caricateli qui https://bit.ly/we-are-the-winx.

Creeremo il più grande video community di sempre e lo pubblicheremo il 28 gennaio!
Per partecipare avete tempo fino a domenica 16 gennaio.

#winxclub #wearethewinx #18yearsofmagic


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view post Posted: 31/1/2022, 19:32 Winx Club - Season 9 - News Winx Club
Da Il Messaggero, Iginio Straffi rivela che la stagione 9 di Winx Club torna ad avere il target originario, ossia 8-12 anni!

Qui una foto ufficiale di Bloom:



Da Il Messaggero:

Le Winx "maggiorenni", Iginio Straffi "Ora sogno un lungometraggio con Helen Mirren nel ruolo della Preside"

Festeggeranno 18 anni venerdì, anniversario del debutto in Rai il 28 gennaio 2004, ma la maggiore età non le ha cambiate. Fedeli ai valori che ne hanno decretato il successo – amicizia, coraggio, positività e molto glitter – le fatine Winx oggi sono un fenomeno globale in 150 Paesi, con otto serie e quattro film per la tv, tre per il cinema, due serie animate Netflix e una con le fatine in carne e ossa (Fate: The Winx Saga). Creatore dell’impero fatato è il 56enne marchigiano Iginio Straffi, fondatore della casa di produzione Rainbow, oggi a capo di una squadra di artisti e animatori al servizio di Bloom e delle sue amiche: «Tra cartone e live action impieghiamo 250 persone. Il valore di mercato? Svariate centinaia di milioni».

Straffi, come sono nate le Winx?
«Mi sono reso conto, in anticipo sugli altri di vent’anni, che nel panorama dei prodotti per bambini mancavano del tutto le eroine femminili. Così mi sono deciso a lavorare su una storia che avevo scritto tempo prima, su un gruppo di aspiranti fate e le loro rivali streghe».

Quando le ha “viste” su carta per la prima volta?
«Ci è voluto tempo. Abbiamo iniziato con un’idea di stile che è stata la base su cui abbiamo costruito le prime animazioni e l’episodio pilota. Poi però, a distanza di mesi, ho riguardato quello che avevamo fatto e non mi è piaciuto. A quel punto abbiamo ricominciato. Era necessario rifare tutto per ottenere un prodotto che durasse nel tempo».

Si aspettava che durasse tanto?
«Le Winx sono state il primo progetto pianificato per durare almeno qualche anno. Ho scritto subito tre serie e un lungometraggio. Nella mia testa avevano un ciclo di vita di almeno sei anni: perché un prodotto diventi un classico ne servono almeno dieci. Oggi in alcuni Paesi il successo ha superato le aspettative. In altri possiamo fare di meglio. Nei paesi dell’ex Unione Sovietica, Russia, Bielorussia e Ucraina in testa, il successo delle Winx è paragonabile a quello che hanno in Italia. Ma andiamo benissimo anche in un paese islamico come la Turchia. Avrei aspirato a un maggior successo negli Stati Uniti».

In 18 anni come sono cambiate le Winx?
«Le prime serie avevano un target fra gli 8 e i 12 anni. Con il passare del tempo la crescente offerta di fiction ha attirato i bambini sopra ai dieci anni, relegando i cartoni ai più piccoli e costringendoci ad adattarci a un target 4-9 anni. Ma nella nuova serie a cartoni, che stiamo preparando, torneremo al target originario».


E le bambine come sono cambiate da allora?
«Una delle ragioni del successo delle Winx è stato il fatto che le bambine si rispecchiassero in eroine indipendenti, emancipate. Oggi hanno tante altre eroine cui guardare, ma noi abbiamo un vantaggio: siamo un brand riconosciuto».

Ambiente, inclusività, liquidità sessuale: come se la cavano le Winx sui temi della generazione Z?
«Anche qui abbiamo anticipato i tempi, includendo fin da subito nel gruppo fatine non caucasiche. Abbiamo sempre avuto un’attenzione particolare per i temi ambientali e per il mondo dei cosiddetti diversi. Sulla sessualità però non possiamo fare molto. In alcuni paesi ci tagliano le scene in cui Bloom e Sky si abbracciano, figuriamoci il resto. Nel cartone tutto deve essere molto candido, senza riferimenti sessuali. Nella serie live action possiamo fare di più».

Proprio Fate: The Winx Saga, però, è stata accusata di “whitewashing” (la pratica per cui a un caucasico va il ruolo di un personaggio di un’altra etnia, ndr). Cosa risponde?

«Noi abbiamo chiesto che fossero rispettate le etnie originali del cartone. In alcuni casi Netflix ha fatto scelte diverse. Ma è una polemica nata e finita subito, che riguardava un solo personaggio (la fata “latina” Musa, ndr). Mi rendo conto che oggi c’è una sensibilità esagerata su questi temi e spero si ritrovi presto l’equilibrio. Crediamo da sempre in un mondo multietnico e non pensiamo che un dettaglio possa inficiare il risultato».

Quale il futuro delle Winx?
«La nuova serie animata e la seconda live, su Netflix quest’anno. Entro i prossimi cinque anni sogno un lungometraggio live, primo di una serie. Nel cast attrici brave, rigorosamente non famose. E un cameo di una grande interprete. Il mio sogno? Che Helen Mirren sia preside delle Winx».
view post Posted: 31/1/2022, 19:15 Winx Club diventa un film live-action - Film
Iginio Straffi è tornato a parlare del film live action di Winx Club su Il Messaggero:

Nell'articolo si legge che Iginio Straffi ha in mente il progetto di un lungometraggio live-action che sarà il primo di una serie con attrici protagoniste brave ma rigorosamente non famose, con il cameo di una grande star. A lui piacerebbe Helen Mirren nel ruolo della preside Faragonda.
view post Posted: 31/1/2022, 19:10 Intervista a Iginio Straffi sui 18 anni di Winx Club - Anniversari Winx
Da Io Donna:

Winx, i 18 anni delle fatine più amate. Straffi, il loro creatore: «Anche loro sognano una vita normale»
L'ideatore delle fatine, che sono partite dall'Italia per conquistare il mondo, ci racconta cosa vorrebbero in regalo per la maggiore età. E questo dono le accomuna ai ragazzini di tutto il mondo, che si sono trovati a crescere sotto pandemia
di Chiara Dalla Tomasina

Le fatine più amate dalle ragazze di tutto il mondo diventano oggi “maggiorenni“. Sono passati infatti 18 anni da quando, su Rai2, debuttavano le Winx, creature provenienti da un mondo fiabesco e dalla fantasia di Iginio Straffi, presidente e fondatore di Rainbow e soprattutto il loro creatore.

Oggi, quelle fate sono volate in tutto il mondo, raggiungendo oltre 150 Paesi, dove sono conosciute e apprezzate dalle ragazze di ogni età.

Winx Club è stabilmente fra i contenuti televisivi più seguiti a livello internazionale per i più piccoli e adolescenti, a dimostrare la qualità di un brand aspirazionale che affronta temi sempre attuali ed è in grado di interpretare i sogni e i bisogni del pubblico, abbracciando valori quali la diversità, l’inclusività, e superando ogni confine culturale.

Amicizia, coraggio, impegno, generosità e positività: questo è il mix esplosivo ed essenziale di cui le magiche eroine sono ambasciatrici fin da quando Winx Club entrò nelle case italiane per la prima volta, il 28 gennaio 2004.

Inoltre, dai primi disegni a mano di Iginio Straffi fino all’animazione in 3D con effetti speciali, Bloom, Stella, Flora, Aisha, Musa e Tecna sono oggi anche delle fate in carne e ossa grazie alla serie live action originale Netflix FATE: The Winx Club Saga prodotta in collaborazione con Rainbow.


Abbiamo intervistato il loro visionario creatore, che ci ha raccontato qualcosa di più sulle sue beniamine. Straffi, qual è il segreto delle Winx, ancora sulla cresta dell’onda dopo 18 anni?

«Credo che il principale segreto sia il potere dell’immedesimazione che bambine e bambini possono riscontrare nel programma. Le Winx coinvolgono gli spettatori perché raccontano le loro vite, le loro problematiche, come il rapporto con la scuola, con i genitori e con gli altri ragazzi. Un’altra caratteristica è la ricchezza dal punto di vista visivo e del contenuto delle storie, oltre che delle musiche».

Come sono le canzoni?

«Abbiamo infatti tantissimi pezzi originali, che sono diventati quasi uno “stile Winx” del cantato. Dietro c’è un grosso sforzo produttivo, anche perché devono essere adattate per essere cantate in tantissime lingue, e non è facile rispettare metriche e rime. In ultimo, un altro fattore di successo è l’aver sempre introdotto elementi nuovi, con rivelazioni di segreti piantati nelle stagioni precedenti e mai risolte. Questo meccanismo ha portato chi si era appassionato alla serie a voler scoprire di più e crescere con i personaggi».
winx

«Si sono reinventate di anno in anno»

Come hanno saputo reinventarsi negli anni?

«In realtà noi siamo bambini sotto mentite spoglie! Scherzi a parte, abbiamo sempre tenuto gli occhi aperti sul mondo dei ragazzi, individualmente ma anche acquistando ricerche ed informazioni su come si sono evoluti, molto velocemente. Dove non siamo stati innovativi, siamo comunque rimasti al passo con i tempi e i cambiamenti».

Perché piacciono anche agli adulti?

«Le Winx sono caratterizzate da una grande semplicità che può essere apprezzata e capita dai giovanissimi, ma poi hanno anche complessità e livelli di lettura in cui solamente un pubblico più adulto riesce a coglierne la sofisticazione. Ci sono elementi pensati per i bambini, ma grazie ad alcune sfumature sono i più grandi a riconoscersi».

Straffi: «Bello vedere i giovani impegnati e attenti a temi sociali»

Cosa possono trasmettere le Winx ai bambini e ai ragazzini di oggi?

«Le Winx trasmettono valori positivi, cominciando dal rispetto per tutti. Questo è molto importante, perché spesso si vedono ragazzini maleducati nel relazionarsi con l’altro sesso o con le persone anziane. Poi trasmettono il valore dell’indipendenza, del riuscire a cavarsela da soli. In ultimo, ma ugualmente importante, il valore dell’ecologia: dopo tante battaglie, c’è finalmente una sensibilità nelle nuove generazioni verso questo tema, ed è un dato incoraggiante. L‘energia e la vitalità dei giovani, anziché restare dietro lo schermo di un cellulare, è esplosa al servizio di temi fondamentali».

I 18 anni sono un compleanno importante: che regalo le chiederebbero le Winx?
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«Chiederebbero che si ponesse fine alle pandemie e ai virus che stanno spaventando il mondo. Metaforicamente le Winx hanno già avuto a che fare con attacchi malefici, quasi come quelli di un virus. Ed, essendo fatine ma anche ragazze come tante altre, chiederebbero solo di poter tornare a vivere una vita normale».


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Da Tv Blog:

Le Winx compiono 18 anni. Iginio Straffi: “Un cartone animato entrato nel quotidiano di ognuno di noi”

Iginio Straffi festeggia a TvBlog i 18 anni di Winx Club: “Un fenomeno di costume che, una volta, segnò anche la politica del nostro paese!”.

di Fabio Morasca


Oggi, le Winx festeggiano il loro diciottesimo compleanno. Il 28 gennaio del 2004, infatti, su Rai 2, debuttava Winx Club, il cartone animato con le fatine rigorosamente Made in Italy, create dalla Rainbow di Iginio Straffi, che, con il trascorrere degli anni, è diventato un fenomeno globale, raggiungendo il successo in ben 150 paesi nel mondo.

Winx Club, ad oggi, può annoverare 8 serie tv (con la nona in produzione), 4 film per la tv, 3 film per il cinema, 2 serie animate Original Netflix, una serie live action Original Netflix (con la seconda in produzione), 15 miliardi di visualizzazioni di contenuti Winx Club su YouTube e 5 miliardi di condivisioni sui social con l’hashtag #winxclub.

Per celebrare questo diciottesimo compleanno, verrà presto svelato un calendario di eventi e progetti riservato ai fan di Bloom, Stella, Flora, Aisha, Musa e Tecna, provenienti da tutto il mondo. Oggi, 28 gennaio, inoltre, verrà condiviso online anche un video contenente una selezione dei contenuti che i fan stanno condividendo in queste ore sui profili social ufficiali della serie.

A TvBlog, Iginio Straffi ha raccontato a grandi linee questi primi 18 anni delle Winx, anticipando qualcosa sul futuro e svelando anche un aneddoto curioso riguardante il cartone animato.
Winx Club compie 18 anni: intervista a Iginio Straffi

All’inizio dell’avventura delle Winx, un successo di tale portata era, anche solo in parte, nelle vostre previsioni?

Prima di produrre Winx Club, Rainbow aveva già raggiunto il grande pubblico con Tommy & Oscar. Dopo questa esperienza, ho iniziato a lavorare a Winx Club, un concept che ho immaginato fin da subito longevo, strutturandolo inizialmente su tre serie e un lungometraggio. Le Winx non sono nate per caso e l’esperienza fatta con Tommy & Oscar ci è servita per curare nei minimi particolari il progetto Winx, sul cui successo avevo scommesso fin dal primo momento. Le aspettative per la buona riuscita della serie Winx Club erano elevate, in alcuni casi il successo delle è andato oltre le aspettative, trasformando questi personaggi in un vero fenomeno, più unico che raro, un cult, mentre in altri casi, le Winx non hanno raggiunto i risultati attesi. Tuttavia, anno dopo anno, la property si è consolidata e abbiamo continuato a lavorare senza sosta per rendere Winx un contenuto sempre più universale. Senza il lungo lavoro di rifinitura fatto, senza dubbio non avremmo raggiunto il successo globale, nonostante 20 anni fa non avessimo previsto questi incredibili traguardi. Quindi credo che sì, serve una buona idea per iniziare ma poi è il duro e costante lavoro a premiare.

Oltre all’idea e al duro lavoro, quali sono stati gli altri motivi per i quali le Winx sono riuscite a raggiungere il successo in così tanti paesi del mondo?

Anche qui l’esperienza ci ha aiutato. Sapevo già che nel mondo dell’animazione, una property che ha successo in un paese può averlo anche in altri angoli del mondo, a patto che il contenuto sia universale e che la storia funzioni. Nel cinema può essere diverso, non sempre gli attori piacciono a tutti i generi di pubblico e a tutte le platee internazionali. Le Winx nascono quindi già universali, trasversali, in quel club di amiche si sarebbero potuti riconoscere bambini di ogni nazionalità e così è stato. Certamente, sono poi state decisive alcune qualità proprie dello stile di vita italiano: la bellezza, la moda, i colori, la musica. A tutto questo vorrei aggiungere che la definizione dell’identità di ognuna delle protagoniste è stata da subito molto accurata, ricca di sfaccettature. Le nostre Winx sono sempre state delle eroine molto credibili, magiche e capaci di far sognare ma anche concrete e realistiche.

C’è un aneddoto particolarmente curioso, in questi 18 anni, legato alle Winx?

Visto che siamo tutti in attesa dell’elezione del nuovo Presidente della Repubblica ed in Italia si parla solo di questo, l’aneddoto che ripesco dalla memoria, tra i tanti che potrei raccontare, è quello legato a Pierferdinando Casini. Era estate e la politica italiana stava attraversando uno dei suoi tanti momenti di confusione, la stampa incalzava Casini per ottenere una sua dichiarazione illuminante rispetto al quadro politico. Per svicolare elegantemente dal pressing mediatico, Casini rispose: ‘Niente politica in questi giorni, passerò il mio tempo con le mie figlie a giocare con le Winx’. Ecco, con quella risposta, ho avuto la conferma che ormai il nostro cartone animato era entrato nel quotidiano di ognuno di noi, un fenomeno di costume, qualcosa che addirittura segna e sottolinea una pagina della vita politica di un paese.

Quale sarà il futuro delle Winx e i prossimi progetti?

I progetti in cantiere sono sempre moltissimi perché Winx Club è una property attiva a 360°. La nona serie animata di Winx Club è già in produzione ma per il momento non posso svelarvi ulteriori dettagli. Nel frattempo, il successo della prima stagione della serie originale Netflix FATE: The Winx Saga ha dimostrato che il mondo ha ancora bisogno delle Winx, non solo tantissimi fan fedeli alle eroine della serie animata ma anche nuovi spettatori che si sono innamorati della loro magia grazie allo show con interpreti in carne ed ossa. La seconda stagione della serie Netflix sta per uscire ma non ci fermeremo certo qui. Continuo a sognare sterminate possibilità per le mie fate, fra le quali c’è sicuramente una grande produzione live action per il cinema.
view post Posted: 31/1/2022, 19:04 Winx Club compie 18 anni - Anniversari Winx
Da Comingsoon:

Winx Club compie 18 anni: il 28 gennaio 2004 le fate create da Iginio Straffi debuttavano sul piccolo schermo

Le Winx, magiche eroine della TV e ambasciatrici di valori universali si confermano un fenomeno in continua crescita che abbraccia generazioni sempre nuove e abbatte i confini culturali. Per celebrare i loro primi 18 sarà presto svelato un calendario di eventi e progetti dedicati ai fan di tutto il mondo.Winx club compie 18 anni. L'inarrestabile successo delle fatine Made in Italy create da Rainbow non conosce limiti e continua ad accompagnare bambini e ragazzi ad ogni latitudine del mondo. Un fenomeno globale evergreen che continua a rinnovarsi grazie al genio visionario del suo creatore Iginio Straffi.

Winx Club è stabilmente fra i contenuti televisivi più seguiti a livello internazionale per i più piccoli e adolescenti, a dimostrare la qualità di un brand aspirazionale che affronta temi sempre attuali ed è in grado di interpretare i sogni e i bisogni del pubblico, abbracciando valori quali la diversità, l’inclusività, e superando ogni confine culturale. Amicizia, coraggio, impegno, generosità e positività: questo è il mix esplosivo ed essenziale di cui le magiche eroine sono ambasciatrici fin da quando Winx Club entrò nelle case italiane per la prima volta, il 28 gennaio 2004.

In questi 18 anni le Winx sono cresciute insieme ai loro fan, che continuano ancora oggi a seguire le eroine della loro infanzia anche sulle piattaforme social.

Le Winx hanno saputo reinventarsi e stare al passo con i tempi, se non perfino anticiparli: dai primi disegni a mano realizzati da Iginio Straffi fino all’animazione in 3D con effetti speciali di elevatissima qualità realizzati negli studi Rainbow CGI, Bloom, Stella, Flora, Aisha, Musa e Tecna sono oggi anche delle fate in carne e ossa grazie alla serie live action originale Netflix “FATE: The Winx Club Saga” prodotta in collaborazione con Rainbow. Una sfida ambiziosa che ha portato già alla conferma di una seconda stagione, a riprova del potenziale del brand Winx, orgoglio italiano in tutto il mondo.

Distribuito in oltre 150 paesi, Winx Club conta 8 serie animate televisive, 2 serie animate originali coprodotte con Netflix, 3 lungometraggi animati, innumerevoli live show e musical internazionali.

Per celebrare i primi 18 anni di Winx Club sarà presto svelato un calendario di eventi e progetti dedicati ai fan di tutto il mondo, che nel frattempo si sono uniti per celebrare insieme questo magnifico traguardo. Da ogni angolo del globo sono migliaia i video postati e condivisi sulla rete, a testimoniare l’amore per il brand che ancora anima la community.

E per ringraziare i fan, il 28 gennaio andrà online un video speciale contenente una selezione di questi contributi sui profili social ufficiali di Winx Club.

L’avventura Winx continua. Winx Club in numeri

6 Fate
18 anni di magiche emozioni
Oltre 150 Paesi raggiunti
15 miliardi di visualizzazioni di contenuti Winx Club su YouTube
5 miliardi di condivisioni sui social con l'hashtag #winxclub
8 Serie TV - la 9° serie in produzione
4 Film per la TV
3 Film per il cinema
2 Serie animate Original Netflix
1 Serie live action Original Netflix – la 2° serie in produzione
170 Canzoni originali
18 Trasformazioni
Oltre 150 cambi di abito
30 Nemici storici (tutti sconfitti)
Oltre 6.000 minuti di animazione
Oltre 9.000.000 Frame
Infiniti Battiti di Ali


view post Posted: 19/1/2022, 11:59 Fate: The Winx Saga - Season 2 - Fate: The Winx Saga
Novità:

Abigail Cowen (Bloom) aggiorna sulla seconda stagione di Fate: The Winx Saga.

Da Collider:

'Redeeming Love': Abigail Cowen on Falling in Love With Angel and What to Expect From Season 2 of 'Fate: The Winx Saga'
By Christina Radish
Published 12 hours ago

She also discusses finding the chemistry in portraying the Angel-Michael relationship and the challenging last day of filming the movie.

Directed by D.J. Caruso and based on the best-selling novel by Francine Rivers, the period drama Redeeming Love is a tale of forgiveness and the power of love in an unforgiving world, set during the California Gold Rush of 1850. From the moment Michael Hosea (Tom Lewis) sees Angel (Abigail Cowen) it’s love at first sight, and he knows that he wants to build a life and family with her, but having been sold into prostitution as a child has hardened Angel and made her guard her heart in a way that proves to be more of a challenge to win over than Michael ever could have imagined.

During this 1-on-1 interview with Collider, Cowen talked about why she fell in love with this character, how she finally ended up getting the role after a scheduling conflict originally took her out of the running, the huge responsibility to do Angel justice for the fans of the book, finding the chemistry in portraying the Angel-Michael relationship, how she worked to protect herself from taking on such dark material, and the challenging last day of filming. Cowen also gave a few hints about what viewers can expect from the upcoming second season of her Netflix series Fate: The Winx Saga and what would most surprise fans about how they shoot the show.

Collider: This is quite the role. How did you come to this? Did you go through a whole audition process for this film? How do you do all of that and not fall in love with the character before you know whether you’ll get to play her?

ABIGAIL COWEN: Good question. I try my hardest not to fall in love with characters before I get to play them, but this one, I couldn’t help but fall in love. It was actually a very emotional journey for me. I read the script and fell in love. I taped and heard that I was going to meet with D.J. [Caruso], the director. I believe the process was a month long. This was two years ago now. I got it, but then there was a scheduling conflict, so I ended up having to let the role go, and I was devastated. Dates for another project conflicted, but I kept asking about it. I was like, “I just really hope that they push the dates,” and I heard that they did. I actually took it upon myself to write D.J. what was basically an essay, telling him all about how much I loved the role and how much I hope that I would have the honor to play Angel. We ended up chatting again, and then since the dates pushed, I was able to do it. It was a very long, emotional journey because I was in love with this story and Angel’s story.

Had you known or heard anything about the book or was it just the script that made you fall in love with her?

COWEN: It was originally the script. I had friends and family who had read the book. I was not familiar with it. I read the script and I loved it. My mom was actually like, “Oh, my gosh, I read that book and I loved it.” So after reading the script, I read the book and can see why.

How daunting is it to know that you actually have this group of fans that is already there, who already wants to see the movie, and who has a certain expectation for it all? How do you tune that out?

COWEN: I feel I have a huge responsibility to this role, to fans of the book, and to Angel. I try my best not to let it be in my mind 24/7 when I’m filming because it’s a daunting task, and it is some pressure. I really do wanna do Angel justice for the fans and for the people who really adore this book and who’ve loved it for years. It’s just a matter of doing your proper research and preparation, and then really leaving it at the door and, when you’re on set, just letting your creative energy and artistic energy flow.

This film doesn’t work if the chemistry between Angel and Michael isn’t there and, and if the audience doesn’t care about them. At what point in the process did you meet Tom Lewis? Did you have conversations about that relationship?

COWEN: We met in South Africa, which is so funny. Looking back, it’s like, “Oh, my gosh, it could have gone so wrong.” We met and we immediately just hit it off. Tom is incredible. He’s a great person and great friend. I adore him. We actually did do chemistry reads, but he was in the UK, at the time, and I flew into South Africa before we even had our Michael. D.J. called me into his office and was like, “We have our Michael. This is him.” He showed me his tape, and I was like, “Okay, great.” He was like, “He arrives next week.” I was like, “Awesome.” So yeah, we met in South Africa.

Once you guys finally got to do a scene together, did that really help you feel like it would all fall into place?

COWEN: Yeah, it really did. Just from meeting Tom, I just knew. I was like, “Okay, this is gonna be great.” We both felt very comfortable with each other. We did do some rehearsals at, I believe, one of our houses. D.J. met with us, and we just went through scenes. Immediately, we were just very excited for what was to come.

Michael is one of the few characters that actually treats Angel well. She doesn’t have the best people in her life. What was it like to really figure out all those relationships and those dynamics, and work with those different actors?

COWEN: I got very lucky, it was just a very safe environment and a wonderful place to be able to do those types of scenes. The cast was all just so lovely and respectful and kind and professional. We definitely lucked out there. I think that made it, I wouldn’t say easy, but much easier than it would’ve been otherwise.

Even though there really is no shortage of horrible men in this story, for me, someone like Duchess is worse, as another female who’s selling these young women. How do you feel about that character and what she represents to Angel?

COWEN: Duchess is almost a motherly figure to Angel because her mother passed. She has this negative outlook on life now and this is the only other woman that’s been an authority figure to her. I think it just further proves Angel’s theory that everything is horrible and nothing can go right. I also think that seeing Angel watching Duchess listen to Magowan is a painful thing. I don’t think she’s ever seen really any women in her life stand up to men and stand up to their abusers, and Duchess is just his right-hand man, or woman. It’s definitely a very complicated relationship there.

I first became aware of you with Chilling Adventures of Sabrina, and you’ve gone on to lead this film, and you’re also leading Fate: The Winx Saga, which did really well and is coming back for a second season. What can you say to tease the second season of that show, especially for fans who have been waiting and will still be waiting a bit longer to get to see it?

COWEN: Yeah, it will be a little bit, I think. I don’t know how much I can say. I’m so bad with giving spoilers, so I have to be careful. There are more threats to the universe. We’re introducing new characters. There are more love stories, more magic, more fighting, bigger threats and more questions being answered. That was very vague.

What was your reaction to getting to read the scripts and getting to see how the world would get expanded? Especially after playing her for a season, how did you feel about where she’d be going next?

COWEN: I was excited. I’m a fan of the series. Getting the scripts, it was like Christmas morning. It was exciting. We don’t get the scripts all in one. We actually will get a script and film the episode, and we don’t know what’s coming next either, which is exciting and nerve-wracking. It was awesome.

What do you think fans would be most surprised to learn about the making of that show?

COWEN: That the majority of it is CGI. I’m sure they know that I don’t actually have fire powers. Some of the things that go into the CGI, like when I have my fire powers, in Season 1 there was literally a metal rod on my forearm with a light attached. They CGI-ed it out, but that’s how I had to do my fire powers because the light would hit my face. It’s stuff like that. I’d be talking to a metal ball and pretending it’s a monster. It’s not as maybe glamorous as people would think. Sometimes you sit back, and you’re like, “Wow, this is my job. I’m an adult, and I’m talking to a metal ball.”

Was a character like Angel difficult to let go of, on the last day? Was she someone that, after playing her, you had become attached to, in that sense?

COWEN: I hope I did a decent job of protecting myself, when it came to playing Angel. You can only do so much because, at the end of the day, it is your body getting thrown around, or whatever stunt double. You are the one doing the scenes, and yeah it’s a character, but I’d be lying if I said it didn’t take a bit of a toll on me. I feel like I had a lot of people around me that were very supportive and very kind and who created a really safe environment, so that was insanely helpful. I definitely try to separate myself from the character, especially in that kind of situation or circumstance, because it’s really tough material.

What was the last scene that you shot, and what was that last day like?

COWEN: The last day was the last scene of the movie. That was the last scene that we did. So, we were chasing light, which means the sun was going down, and we had a certain amount of time to get the scene done. I was insanely sick. I had food poisoning or something, so it was an interesting last day, but we were all pushing through. Everyone was very, very supportive, and I was dead set on getting it done. I was pushing through some food poisoning. It was a very interesting last day, but we got it done. Looking back, it’s one of those moments that you remember for the rest of your life. It’s like, “Remember how hectic and scared we were, that we weren’t gonna get this done?” Just the feeling of accomplishment, especially the last scene of the movie on the last day, it’s a really odd but good memory.

Well, no one will be able to tell that you’re sick just from watching that scene in the movie. You really can’t tell.

COWEN: Yeah, I probably shouldn’t have said that. Now you’re gonna watch the last scene and think of it differently.

Redeeming Love is out in theaters on January 21.
view post Posted: 25/12/2021, 18:52 Huntik Live Action - Huntik Secrets & Seekers
Rainbow ha in progetto una serie live action ispirata a Huntik: Secrets & Seekers.

Il titolo della serie tv live action dovrebbe essere semplicemente Huntik.

La serie dovrebbe essere di genere fantasy e avventura-azione.

Ecco il logo:

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9975 replies since 23/7/2005