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Intervista a Iginio Straffi sui 18 anni di Winx Club

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view post Posted on 31/1/2022, 19:10
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Winx Sirenix

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Da Io Donna:

Winx, i 18 anni delle fatine più amate. Straffi, il loro creatore: «Anche loro sognano una vita normale»
L'ideatore delle fatine, che sono partite dall'Italia per conquistare il mondo, ci racconta cosa vorrebbero in regalo per la maggiore età. E questo dono le accomuna ai ragazzini di tutto il mondo, che si sono trovati a crescere sotto pandemia
di Chiara Dalla Tomasina

Le fatine più amate dalle ragazze di tutto il mondo diventano oggi “maggiorenni“. Sono passati infatti 18 anni da quando, su Rai2, debuttavano le Winx, creature provenienti da un mondo fiabesco e dalla fantasia di Iginio Straffi, presidente e fondatore di Rainbow e soprattutto il loro creatore.

Oggi, quelle fate sono volate in tutto il mondo, raggiungendo oltre 150 Paesi, dove sono conosciute e apprezzate dalle ragazze di ogni età.

Winx Club è stabilmente fra i contenuti televisivi più seguiti a livello internazionale per i più piccoli e adolescenti, a dimostrare la qualità di un brand aspirazionale che affronta temi sempre attuali ed è in grado di interpretare i sogni e i bisogni del pubblico, abbracciando valori quali la diversità, l’inclusività, e superando ogni confine culturale.

Amicizia, coraggio, impegno, generosità e positività: questo è il mix esplosivo ed essenziale di cui le magiche eroine sono ambasciatrici fin da quando Winx Club entrò nelle case italiane per la prima volta, il 28 gennaio 2004.

Inoltre, dai primi disegni a mano di Iginio Straffi fino all’animazione in 3D con effetti speciali, Bloom, Stella, Flora, Aisha, Musa e Tecna sono oggi anche delle fate in carne e ossa grazie alla serie live action originale Netflix FATE: The Winx Club Saga prodotta in collaborazione con Rainbow.


Abbiamo intervistato il loro visionario creatore, che ci ha raccontato qualcosa di più sulle sue beniamine. Straffi, qual è il segreto delle Winx, ancora sulla cresta dell’onda dopo 18 anni?

«Credo che il principale segreto sia il potere dell’immedesimazione che bambine e bambini possono riscontrare nel programma. Le Winx coinvolgono gli spettatori perché raccontano le loro vite, le loro problematiche, come il rapporto con la scuola, con i genitori e con gli altri ragazzi. Un’altra caratteristica è la ricchezza dal punto di vista visivo e del contenuto delle storie, oltre che delle musiche».

Come sono le canzoni?

«Abbiamo infatti tantissimi pezzi originali, che sono diventati quasi uno “stile Winx” del cantato. Dietro c’è un grosso sforzo produttivo, anche perché devono essere adattate per essere cantate in tantissime lingue, e non è facile rispettare metriche e rime. In ultimo, un altro fattore di successo è l’aver sempre introdotto elementi nuovi, con rivelazioni di segreti piantati nelle stagioni precedenti e mai risolte. Questo meccanismo ha portato chi si era appassionato alla serie a voler scoprire di più e crescere con i personaggi».
winx

«Si sono reinventate di anno in anno»

Come hanno saputo reinventarsi negli anni?

«In realtà noi siamo bambini sotto mentite spoglie! Scherzi a parte, abbiamo sempre tenuto gli occhi aperti sul mondo dei ragazzi, individualmente ma anche acquistando ricerche ed informazioni su come si sono evoluti, molto velocemente. Dove non siamo stati innovativi, siamo comunque rimasti al passo con i tempi e i cambiamenti».

Perché piacciono anche agli adulti?

«Le Winx sono caratterizzate da una grande semplicità che può essere apprezzata e capita dai giovanissimi, ma poi hanno anche complessità e livelli di lettura in cui solamente un pubblico più adulto riesce a coglierne la sofisticazione. Ci sono elementi pensati per i bambini, ma grazie ad alcune sfumature sono i più grandi a riconoscersi».

Straffi: «Bello vedere i giovani impegnati e attenti a temi sociali»

Cosa possono trasmettere le Winx ai bambini e ai ragazzini di oggi?

«Le Winx trasmettono valori positivi, cominciando dal rispetto per tutti. Questo è molto importante, perché spesso si vedono ragazzini maleducati nel relazionarsi con l’altro sesso o con le persone anziane. Poi trasmettono il valore dell’indipendenza, del riuscire a cavarsela da soli. In ultimo, ma ugualmente importante, il valore dell’ecologia: dopo tante battaglie, c’è finalmente una sensibilità nelle nuove generazioni verso questo tema, ed è un dato incoraggiante. L‘energia e la vitalità dei giovani, anziché restare dietro lo schermo di un cellulare, è esplosa al servizio di temi fondamentali».

I 18 anni sono un compleanno importante: che regalo le chiederebbero le Winx?
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«Chiederebbero che si ponesse fine alle pandemie e ai virus che stanno spaventando il mondo. Metaforicamente le Winx hanno già avuto a che fare con attacchi malefici, quasi come quelli di un virus. Ed, essendo fatine ma anche ragazze come tante altre, chiederebbero solo di poter tornare a vivere una vita normale».


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Da Tv Blog:

Le Winx compiono 18 anni. Iginio Straffi: “Un cartone animato entrato nel quotidiano di ognuno di noi”

Iginio Straffi festeggia a TvBlog i 18 anni di Winx Club: “Un fenomeno di costume che, una volta, segnò anche la politica del nostro paese!”.

di Fabio Morasca


Oggi, le Winx festeggiano il loro diciottesimo compleanno. Il 28 gennaio del 2004, infatti, su Rai 2, debuttava Winx Club, il cartone animato con le fatine rigorosamente Made in Italy, create dalla Rainbow di Iginio Straffi, che, con il trascorrere degli anni, è diventato un fenomeno globale, raggiungendo il successo in ben 150 paesi nel mondo.

Winx Club, ad oggi, può annoverare 8 serie tv (con la nona in produzione), 4 film per la tv, 3 film per il cinema, 2 serie animate Original Netflix, una serie live action Original Netflix (con la seconda in produzione), 15 miliardi di visualizzazioni di contenuti Winx Club su YouTube e 5 miliardi di condivisioni sui social con l’hashtag #winxclub.

Per celebrare questo diciottesimo compleanno, verrà presto svelato un calendario di eventi e progetti riservato ai fan di Bloom, Stella, Flora, Aisha, Musa e Tecna, provenienti da tutto il mondo. Oggi, 28 gennaio, inoltre, verrà condiviso online anche un video contenente una selezione dei contenuti che i fan stanno condividendo in queste ore sui profili social ufficiali della serie.

A TvBlog, Iginio Straffi ha raccontato a grandi linee questi primi 18 anni delle Winx, anticipando qualcosa sul futuro e svelando anche un aneddoto curioso riguardante il cartone animato.
Winx Club compie 18 anni: intervista a Iginio Straffi

All’inizio dell’avventura delle Winx, un successo di tale portata era, anche solo in parte, nelle vostre previsioni?

Prima di produrre Winx Club, Rainbow aveva già raggiunto il grande pubblico con Tommy & Oscar. Dopo questa esperienza, ho iniziato a lavorare a Winx Club, un concept che ho immaginato fin da subito longevo, strutturandolo inizialmente su tre serie e un lungometraggio. Le Winx non sono nate per caso e l’esperienza fatta con Tommy & Oscar ci è servita per curare nei minimi particolari il progetto Winx, sul cui successo avevo scommesso fin dal primo momento. Le aspettative per la buona riuscita della serie Winx Club erano elevate, in alcuni casi il successo delle è andato oltre le aspettative, trasformando questi personaggi in un vero fenomeno, più unico che raro, un cult, mentre in altri casi, le Winx non hanno raggiunto i risultati attesi. Tuttavia, anno dopo anno, la property si è consolidata e abbiamo continuato a lavorare senza sosta per rendere Winx un contenuto sempre più universale. Senza il lungo lavoro di rifinitura fatto, senza dubbio non avremmo raggiunto il successo globale, nonostante 20 anni fa non avessimo previsto questi incredibili traguardi. Quindi credo che sì, serve una buona idea per iniziare ma poi è il duro e costante lavoro a premiare.

Oltre all’idea e al duro lavoro, quali sono stati gli altri motivi per i quali le Winx sono riuscite a raggiungere il successo in così tanti paesi del mondo?

Anche qui l’esperienza ci ha aiutato. Sapevo già che nel mondo dell’animazione, una property che ha successo in un paese può averlo anche in altri angoli del mondo, a patto che il contenuto sia universale e che la storia funzioni. Nel cinema può essere diverso, non sempre gli attori piacciono a tutti i generi di pubblico e a tutte le platee internazionali. Le Winx nascono quindi già universali, trasversali, in quel club di amiche si sarebbero potuti riconoscere bambini di ogni nazionalità e così è stato. Certamente, sono poi state decisive alcune qualità proprie dello stile di vita italiano: la bellezza, la moda, i colori, la musica. A tutto questo vorrei aggiungere che la definizione dell’identità di ognuna delle protagoniste è stata da subito molto accurata, ricca di sfaccettature. Le nostre Winx sono sempre state delle eroine molto credibili, magiche e capaci di far sognare ma anche concrete e realistiche.

C’è un aneddoto particolarmente curioso, in questi 18 anni, legato alle Winx?

Visto che siamo tutti in attesa dell’elezione del nuovo Presidente della Repubblica ed in Italia si parla solo di questo, l’aneddoto che ripesco dalla memoria, tra i tanti che potrei raccontare, è quello legato a Pierferdinando Casini. Era estate e la politica italiana stava attraversando uno dei suoi tanti momenti di confusione, la stampa incalzava Casini per ottenere una sua dichiarazione illuminante rispetto al quadro politico. Per svicolare elegantemente dal pressing mediatico, Casini rispose: ‘Niente politica in questi giorni, passerò il mio tempo con le mie figlie a giocare con le Winx’. Ecco, con quella risposta, ho avuto la conferma che ormai il nostro cartone animato era entrato nel quotidiano di ognuno di noi, un fenomeno di costume, qualcosa che addirittura segna e sottolinea una pagina della vita politica di un paese.

Quale sarà il futuro delle Winx e i prossimi progetti?

I progetti in cantiere sono sempre moltissimi perché Winx Club è una property attiva a 360°. La nona serie animata di Winx Club è già in produzione ma per il momento non posso svelarvi ulteriori dettagli. Nel frattempo, il successo della prima stagione della serie originale Netflix FATE: The Winx Saga ha dimostrato che il mondo ha ancora bisogno delle Winx, non solo tantissimi fan fedeli alle eroine della serie animata ma anche nuovi spettatori che si sono innamorati della loro magia grazie allo show con interpreti in carne ed ossa. La seconda stagione della serie Netflix sta per uscire ma non ci fermeremo certo qui. Continuo a sognare sterminate possibilità per le mie fate, fra le quali c’è sicuramente una grande produzione live action per il cinema.
 
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view post Posted on 31/1/2022, 19:34
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Winx Sirenix

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Da Il Messaggero:

Le Winx "maggiorenni", Iginio Straffi "Ora sogno un lungometraggio con Helen Mirren nel ruolo della Preside"

Festeggeranno 18 anni venerdì, anniversario del debutto in Rai il 28 gennaio 2004, ma la maggiore età non le ha cambiate. Fedeli ai valori che ne hanno decretato il successo – amicizia, coraggio, positività e molto glitter – le fatine Winx oggi sono un fenomeno globale in 150 Paesi, con otto serie e quattro film per la tv, tre per il cinema, due serie animate Netflix e una con le fatine in carne e ossa (Fate: The Winx Saga). Creatore dell’impero fatato è il 56enne marchigiano Iginio Straffi, fondatore della casa di produzione Rainbow, oggi a capo di una squadra di artisti e animatori al servizio di Bloom e delle sue amiche: «Tra cartone e live action impieghiamo 250 persone. Il valore di mercato? Svariate centinaia di milioni».

Straffi, come sono nate le Winx?
«Mi sono reso conto, in anticipo sugli altri di vent’anni, che nel panorama dei prodotti per bambini mancavano del tutto le eroine femminili. Così mi sono deciso a lavorare su una storia che avevo scritto tempo prima, su un gruppo di aspiranti fate e le loro rivali streghe».

Quando le ha “viste” su carta per la prima volta?
«Ci è voluto tempo. Abbiamo iniziato con un’idea di stile che è stata la base su cui abbiamo costruito le prime animazioni e l’episodio pilota. Poi però, a distanza di mesi, ho riguardato quello che avevamo fatto e non mi è piaciuto. A quel punto abbiamo ricominciato. Era necessario rifare tutto per ottenere un prodotto che durasse nel tempo».

Si aspettava che durasse tanto?
«Le Winx sono state il primo progetto pianificato per durare almeno qualche anno. Ho scritto subito tre serie e un lungometraggio. Nella mia testa avevano un ciclo di vita di almeno sei anni: perché un prodotto diventi un classico ne servono almeno dieci. Oggi in alcuni Paesi il successo ha superato le aspettative. In altri possiamo fare di meglio. Nei paesi dell’ex Unione Sovietica, Russia, Bielorussia e Ucraina in testa, il successo delle Winx è paragonabile a quello che hanno in Italia. Ma andiamo benissimo anche in un paese islamico come la Turchia. Avrei aspirato a un maggior successo negli Stati Uniti».

In 18 anni come sono cambiate le Winx?
«Le prime serie avevano un target fra gli 8 e i 12 anni. Con il passare del tempo la crescente offerta di fiction ha attirato i bambini sopra ai dieci anni, relegando i cartoni ai più piccoli e costringendoci ad adattarci a un target 4-9 anni. Ma nella nuova serie a cartoni, che stiamo preparando, torneremo al target originario».

E le bambine come sono cambiate da allora?
«Una delle ragioni del successo delle Winx è stato il fatto che le bambine si rispecchiassero in eroine indipendenti, emancipate. Oggi hanno tante altre eroine cui guardare, ma noi abbiamo un vantaggio: siamo un brand riconosciuto».

Ambiente, inclusività, liquidità sessuale: come se la cavano le Winx sui temi della generazione Z?
«Anche qui abbiamo anticipato i tempi, includendo fin da subito nel gruppo fatine non caucasiche. Abbiamo sempre avuto un’attenzione particolare per i temi ambientali e per il mondo dei cosiddetti diversi. Sulla sessualità però non possiamo fare molto. In alcuni paesi ci tagliano le scene in cui Bloom e Sky si abbracciano, figuriamoci il resto. Nel cartone tutto deve essere molto candido, senza riferimenti sessuali. Nella serie live action possiamo fare di più».

Proprio Fate: The Winx Saga, però, è stata accusata di “whitewashing” (la pratica per cui a un caucasico va il ruolo di un personaggio di un’altra etnia, ndr). Cosa risponde?

«Noi abbiamo chiesto che fossero rispettate le etnie originali del cartone. In alcuni casi Netflix ha fatto scelte diverse. Ma è una polemica nata e finita subito, che riguardava un solo personaggio (la fata “latina” Musa, ndr). Mi rendo conto che oggi c’è una sensibilità esagerata su questi temi e spero si ritrovi presto l’equilibrio. Crediamo da sempre in un mondo multietnico e non pensiamo che un dettaglio possa inficiare il risultato».

Quale il futuro delle Winx?
«La nuova serie animata e la seconda live, su Netflix quest’anno. Entro i prossimi cinque anni sogno un lungometraggio live, primo di una serie. Nel cast attrici brave, rigorosamente non famose. E un cameo di una grande interprete. Il mio sogno? Che Helen Mirren sia preside delle Winx».


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