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Fabbricante di lacrime

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view post Posted on 13/6/2022, 21:18
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Winx Sirenix

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Da Ansa:

Fabbricante di lacrime, opzionati diritti cinema Colorado Film
Caso editoriale da 275 mila copie. Sul set a inizio 2023

Redazione ANSA
ROMA
24 maggio 2022
19:07
NEWS

Sono stati opzionati da Colorado Film i diritti cinematografici del caso editoriale 'Fabbricante di lacrime' (Magazzini Salani) di Erin Doom.

Lo annuncia Magazzini Salani, marchio di Adriano Salani Editore (Gruppo editoriale Mauri Spagnol).

L' adattamento del libro in forma di sceneggiatura è già cominciato e a breve partirà anche il lavoro di casting per la scelta dei due protagonisti, con l'obiettivo di essere sul set a inizio del 2023.
Fenomeno editoriale da oltre 275 mila copie vendute, partito dalla pubblicazione a puntate su Wattpad, il romanzo è stato notato da Magazzini Salani che ne ha pubblicato un'edizione rivista e aggiornata a maggio 2021. In pochi mesi il libro è entrato nel cuore delle lettrici e dei lettori grazie alla forza del passaparola online, alimentato da TikTok. All'inizio del 2022 è stato per cinque settimane consecutive al primo posto della classifica generale dei libri più venduti in Italia e ancora oggi rimane saldamente tra i primi quattro. E' in corso di pubblicazione nei principali paesi in Europa e in Oriente e all'edizione appena conclusa del Salone del Libro di Torino 2022 si è registrata un'esplosione di vendite allo stand.
"Non potevamo immaginare maniera migliore di festeggiare il primo compleanno di Fabbricante di lacrime - spiega Gianluca Mazzitelli, amministratore delegato di Adriano Salani Editore - che annunciare la sua futura trasposizione cinematografica.
Siamo felicissimi per questo ulteriore traguardo raggiunto da Erin che si somma al riconoscimento avuto al Salone del libro di Torino come libro più venduto nel primo quadrimestre del 2022 e al successo nella vendita dei diritti sui mercati internazionali. Lettori e lettrici di tutte le età stanno confermando che è sua la storia d'amore più bella dell'anno".
L'autrice scrive da sempre sotto pseudonimo e ha scelto di mantenere l'anonimato. Di lei sappiamo che ha meno di 30 anni, vive in Emilia Romagna, ha studiato giurisprudenza e coltiva da sempre la passione per le storie e le scrittura. Ancora fatica a credere all'enorme successo di Fabbricante di lacrime.
"Siamo eccitati ed emozionati di avere l'opportunità di curare l'adattamento audiovisivo di questo unico ed eccezionale caso editoriale. Colorado Film è convinta di poter replicare con questo titolo il successo avuto nelle sale cinematografiche con le proprie produzioni più recenti, avendo massima cura nel preservare i contenuti e lo stile che tanto hanno conquistato le lettrici e i lettori del libro" afferma Alessandro Usai, amministratore delegato di Colorado Film. (ANSA).


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view post Posted on 6/12/2022, 10:48
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Winx Sirenix

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Da Ansa:

Straffi, Per Winx reboot animato e film live action
Tra progetti anche film da Il fabbricante di lacrime

06 novembre 202214:54


(ANSA) - ROMA, 06 NOV - Un reboot animato, con una nuova serie "della saga delle Winx, per un debutto in tv nel 2024, quando la serie originale compirà 20 anni".

Un ritorno per riportare le fatine made in Italy "vicine a bambine e bambini ma puntando anche a una visione condivisa di tutta la famiglia".

E' fra i progetti di cui parla all'ANSA Iginio Straffi creatore del fenomeno animato arrivato in oltre 150 Paesi, e di tante altre serie e personaggi, con la sua Rainbow, casa d'animazione e produzione da lui fondata nel 1995, che si è conquistata spazio fra le major. Un'attività che fra i prossimi capitoli ha in cantiere anche un film live action sulle Winx, l serie animata per Netflix Mermaid magic e la trasposizione cinematografica del bestseller young adult 'Il fabbricante di Lacrime'. "Per il reboot delle Winx stiamo facendo un grosso lavoro a livello di scrittura, insieme ad autori italiani e americani per fondere le sensibilità di tutte e due le culture. Verrà realizzata in cgi e sarà molto più spettacolare del passato". Le fatine hanno da poco avuto anche una versione in serie live action per Netflix, Fate: The Winx saga (2021- 2022), conclusa con la seconda stagione. Ora si lavora a un film live action sulle fatine: "Nella serie ci siamo concentrati sulle relazioni interpersonali delle protagoniste e la vita scolastica nel college di Alfea. Nel film manterremo questi elementi, ma come nella saga di Harry Potter o di Spider-man daremo molto spazio anche alla parte fantasy e spettacolare. Sicuramente lo realizzeremo in partnership con un grande studio americano". Fra i nuovi progetti animati invece c'è la serie animata per Netflix Mermaid magic, con protagonisti sirene e tritoni che vivranno avventura sulla Terra per salvare il proprio mondo. Unirà racconto fantastico, avventuroso e commedia".
Per quanto riguarda il live action, "un film che vogliamo produrre (attraverso Colorado, acquisita nel 2017, ndr), con l'obiettivo di un'uscita alla fine dell'anno prossimo - spiega - è la trasposizione cinematografica dal bestseller young adult Il fabbricante di lacrime (di Erin Doom, edito in Italia Salani)". (ANSA).
 
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view post Posted on 3/2/2023, 17:45
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Da Cinemotore:

Dal libro al set “Fabbricante di lacrime” di Erin Doom (Magazzini Salani) diventa un film
Pubblicato il 2 febbraio 2023

Prod. : Colorado Film Production
Primo ciak secondo le indiscrezioni il 20 febbraio
Si gira fino a marzo

Dal sito www.magazzinisalani.it/

Tra le mura del Grave, l’orfanotrofio in cui Nica è cresciuta, si raccontano da sempre storie e leggende a lume di candela. La più famosa è quella del fabbricante di lacrime, un misterioso artigiano dagli occhi chiari come il vetro, colpevole di aver forgiato tutte le paure e le angosce che abitano il cuore degli uomini. Ma a diciassette anni per Nica è giunto il momento di lasciarsi alle spalle le favole tetre dell’infanzia. Il suo sogno più grande, infatti, sta per avverarsi. I coniugi Milligan hanno avviatole pratiche per l’adozione e sono pronti a donarle la famiglia che ha sempre desiderato. Nella nuova casa, però, Nica non è da sola. Insieme a lei viene portato via dal Grave anche Rigel, un orfano inquieto e misterioso, l’ultima persona al mondo che Nica desidererebbe come fratello adottivo. Rigel è intelligente, scaltro, suona il pianoforte come un demone incantatore ed è dotato di una bellezza in grado di ammaliare, ma il suo aspetto angelico cela un’indole oscura. Anche se Nica e Rigel sono uniti da un passato comune di dolore e privazioni, la convivenza tra loro sembra impossibile. Soprattutto quando la leggenda torna a insinuarsi nelle loro vite e il fabbricante di lacrime si fa improvvisamente reale, sempre più vicino. Eppure Nica, dolce e coraggiosa, è disposta a tutto per difendere il suo sogno, perché solo se avrà il coraggio di affrontare gli incubi che la tormentano, potrà librarsi finalmente libera come la farfalla di cui porta il nome.
 
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view post Posted on 17/2/2023, 19:18
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Novità:

* Il primo ciak è previsto per lunedì.

* Il rapper Simone Baldasseroni in arte Biondo dovrebbe essere il protagonista maschile.

* Il cast è composto da "tutti attori alla prima esperienza, italiani dal look anglosassone, proprio per rispettare la scelta del romanzo, ambientando la storia in una sorta di non luogo".

* Il film sarà nelle sale verosimilmente il prossimo settembre/ottobre.

* Nel film "non ci sarà neanche una faccia riconoscibile, in primo luogo perché non vogliono che i lettori associno volti già visti in altre circostanze, in seconda battuta perché la speranza è quella di creare due star, come accaduto anni fa con il fenomeno Riccardo Scamarcio per Tre metri sopra il cielo.”


Da Cinemotore:

Fanta casting – Simone Baldasseroni (Biondo) nel film Fabbricante di lacrime” di Erin Doom

Pubblicato il 5 febbraio 2023

Continuano le voci sul film tratto dal libro “Fabbricante di lacrime” di Erin Doom (Magazzini Salani)

Voci parlano della possibile presenza di Simone Baldasseroni (Biondo)

Per ora solo voci …

Prod. : Colorado Film Production

Primo ciak secondo le indiscrezioni il 20 febbraio

Si gira fino a marzo

Dal sito www.magazzinisalani.it/

Tra le mura del Grave, l’orfanotrofio in cui Nica è cresciuta, si raccontano da sempre storie e leggende a lume di candela. La più famosa è quella del fabbricante di lacrime, un misterioso artigiano dagli occhi chiari come il vetro, colpevole di aver forgiato tutte le paure e le angosce che abitano il cuore degli uomini. Ma a diciassette anni per Nica è giunto il momento di lasciarsi alle spalle le favole tetre dell’infanzia. Il suo sogno più grande, infatti, sta per avverarsi. I coniugi Milligan hanno avviatole pratiche per l’adozione e sono pronti a donarle la famiglia che ha sempre desiderato. Nella nuova casa, però, Nica non è da sola. Insieme a lei viene portato via dal Grave anche Rigel, un orfano inquieto e misterioso, l’ultima persona al mondo che Nica desidererebbe come fratello adottivo. Rigel è intelligente, scaltro, suona il pianoforte come un demone incantatore ed è dotato di una bellezza in grado di ammaliare, ma il suo aspetto angelico cela un’indole oscura. Anche se Nica e Rigel sono uniti da un passato comune di dolore e privazioni, la convivenza tra loro sembra impossibile. Soprattutto quando la leggenda torna a insinuarsi nelle loro vite e il fabbricante di lacrime si fa improvvisamente reale, sempre più vicino. Eppure Nica, dolce e coraggiosa, è disposta a tutto per difendere il suo sogno, perché solo se avrà il coraggio di affrontare gli incubi che la tormentano, potrà librarsi finalmente libera come la farfalla di cui porta il nome.



Foto di Simone Baldasseroni (Biondo):


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Intervista a Alessandro Usai da Cinematografo:

cinematografo incontra
Alessandro Usai, “il nostro core business è lo spettatore”

“Facciamo prodotti commerciali, quelli che la gente paga per vedere”, dice l’ad Colorado Film. Dai successi in sala di inizio 2023 e con il film italiano più visto di sempre su Netflix (Il mio nome è vendetta), fino alla nuova scommessa: “Con Fabbricante di lacrime puntiamo a creare due nuove star”
Valerio Sammarco
16 febbraio, 2023

“Per otto anni abbiamo prodotto due film l’anno, uno a semestre, e tutto sommato campavamo bene. Ora in due mesi, novembre 2022 – gennaio 2023, abbiamo fatto uscire cinque prodotti: attualmente l’apparato della produzione cine-audiovisiva – film, serie, fiction, ovvero prodotti realizzati partendo da una sceneggiatura – è a piena occupazione. È un momento di boom anche sostenuto da politiche importanti di sostegno pubblico da parte dello Stato, che ha investito milioni di euro nel settore. Probabilmente è una bolla, ma prima che si sgonfierà magari ci vorranno 3 o 4 anni”.

L’ad del Gruppo Colorado Film Alessandro Usai è stato protagonista del primo appuntamento 2023 di “Cinematografo Incontra”, il format della Rivista del Cinematografo pensato per addetti ai lavori, studenti e appassionati di cinema e serialità, nella cornice della storica sede romana dell’Università LUMSA, grazie alla collaborazione della Prof.ssa Paola Dalla Torre che ha ospitato l’incontro all’interno del corso di laurea in Scienze della comunicazione, marketing e digital media - Insegnamento 'Storytelling e linguaggi multimediali'.

Moderato da Robert Bernocchi, (autore per Cinematografo della newsletter “Una modesta proposta”), l’incontro ha fatto luce su vari aspetti delle ultime produzioni Colorado – Il mammone (a novembre su Sky), Il mio nome è vendetta (su Netflix), Natale a tutti i costi (Netflix) e le due uscite in sala, Tre di troppo e Me contro te – Missione giungla, i due titoli italiani che hanno incassato di più in questo inizio 2023: “Il nostro obiettivo primario non è quello di avere una buona recensione sul Corriere della Sera o andare nella sezione Panorama della Berlinale, il nostro core-business è raggiungere lo spettatore. Facciamo prodotti commerciali, quelli cioè che la gente paga per vedere”, spiega Usai, che proprio 20 anni fa iniziava la sua carriera nel cinema dapprima a Cinecittà, poi in Mikado Film, ora dal 2010 nella società fondata da Maurizio Totti, la Colorado appunto, dal 2017 entrata nel gruppo Rainbow, presieduto da Iginio Straffi.

“La prima cosa che conta è il concept di ogni film, il pitch: in pochissimi minuti bisogna saper raccontare il prodotto, se fai fatica a raccontarlo è facile che quel film abbia un problema. L’ingaggio della storia deve essere molto chiaro per funzionare. Se il pitch non funziona in 60 secondi, non funzioneranno neanche i 60 secondi del trailer”. Il mammone e Natale a tutti i costi sono due remake: “Quando ero in Mikado mi capitava spesso di girare il mondo per acquistare film da distribuire poi sul territorio italiano. Vedevo commedie che avevano grandi potenzialità ma che in Italia non avrebbero funzionato perché non c’era il cast che qui avrebbe fatto presa. Quando sono arrivato in Colorado ho pensato che se l’idea fosse forte e l’avessimo adattata al nostro paese forse poteva funzionare. Non ho nessun pudore sui remake, in fondo è come adattare a teatro Goldoni, Shakespeare o via dicendo, si parte ovviamente da quanto possa essere interessante il testo originale di partenza”.

Diverso il caso di Il mio nome è vendetta, diretto da Cosimo Gomez e interpretato da Alessandro Gassmann, disponibile su Netflix dallo scorso 30 novembre: “Questa è una storia completamente diversa, che nasce però sempre con la parola chiave dell’intrattenimento. Non c’è una regola, quello che cerco di fare è pensarmi spettatore, capire cosa potrebbe interessarmi e che cosa il cinema italiano non fa. Perché ci sono dei generi, dei sottogeneri di film che hanno sempre funzionato commercialmente e il cinema italiano non li fa più? Il mio nome è vendetta è un action, sottogenere revenge-movie: da Commando a Taken, da Man on Fire a John Wick, le coordinate sono sempre le stesse. Con gli sceneggiatori lo abbiamo un po’ studiato a tavolino, a me l’idea che il protagonista fosse un ex agente, un ex carabiniere non piaceva. Quindi abbiamo pensato alla figura di un ex criminale: non un remake dunque, ma abbiamo traslato da una tradizione americana molto solida”.

Risultato: “70 milioni di utenti lo hanno visto nel mondo, il film è al nono posto della top ten (entro la quale è da nove settimane consecutive) dei film non in lingua inglese più visti di sempre su Netflix (il secondo film italiano ha raggiunto i 30 milioni di utenti). La spiegazione che ci siamo dati è che potrebbe trattarsi di un classico, tra virgolette, non particolarmente originale, non particolarmente sorprendente, facile però da vendere”.

Facile da vendere e, dati i numeri raggiunti, facile da trasformare in franchise: “Siamo già al lavoro sul prequel e sul sequel del film, gireremo in estate e verosimilmente arriverà su Netflix ad inizio 2025”.

Ma che cosa cambia a livello produttivo quando l’approdo per un film è la piattaforma? “Sono modelli di business diversi, a partire dai flussi economici: lavorare per la tv prima delle piattaforme era lo stesso modello di business, unico committente che ti paga l’opera, tu guadagni nel momento in cui la realizzi. Non vengo però chiamato per realizzare un’opera ideata da altri, ma ideata da me. Il processo produttivo non cambia molto, cambia invece come devi pensare il prodotto. Per Netflix i primi minuti sono fondamentali perché sono quelli che ingaggiano lo spettatore, mentre per il cinema in sala è più importante il finale, perché difficilmente lo spettatore andrà via dopo pochi minuti. Quello che conta è quello che penserà o dirà alla fine del film, all’uscita della sala”.

Da un punto di vista “adrenalinico” però, “l’uscita in sala e l’approdo in piattaforma per un produttore non sono paragonabili: da Netflix ti dicono che dopo 10 giorni ti chiameranno per dirti come sta andando il prodotto, mentre con l’uscita in sala ogni giorno attraverso il Cinetel hai il quadro di come sta andando il tuo film. In termini di guadagno, sulle piattaforme se il prodotto funziona è facile che quel prodotto sia il primo di una serie, come nel caso de Il mio nome è vendetta, mentre il guadagno dall’uscita in sala è diretto, quei soldi che il film incassa vanno in tasca al produttore”.

E veniamo quindi ai casi Tre di troppo, di e con Fabio De Luigi, e Me contro te – Missione giungla, entrambi con circa 4,7 milioni di euro incassati al botteghino: “Per quanto riguarda il film di De Luigi abbiamo proseguito in un discorso iniziato qualche anno fa con Dieci giorni senza mamma, sempre con De Luigi protagonista, ovvero riproporre un modello di commedia per tutta la famiglia, filone anche questo abbastanza sparito dai radar dell’attuale produzione italiana. La questione dei Me contro te è diversa, ovviamente, figlia però di un ragionamento: tutti i grandi mattatori del cinema popolare venivano dalla televisione, penso ai vari Verdone e Troisi prima, agli Albanese e Cortellesi poi, arrivando fino a Checco Zalone, tutta gente che era partita dal teatro, dal cabaret, esplosa poi in televisione. Maturato il successo venivano presi dal cinema e declinavano quel successo sul grande schermo. Questo serbatoio non esiste più, perché è quasi sparito del tutto l’intrattenimento leggero dalla tv, mangiato dai reality o da altro, motivo per cui ancora oggi al cinema chi fa grandi numeri sono Aldo, Giovanni e Giacomo o Ficarra & Picone e via dicendo. Credo quindi che dai nuovi media potrebbero arrivare delle nuove leve, ma hanno una grammatica completamente diversa, a partire da trovate e sketch che durano una manciata di minuti e che non è facile restituire poi sul grande schermo. Dov’è la difficoltà? È nel riuscire a trasferire quell’enorme seguito che hanno sul mezzo digitale su un altro media: anni fa iniziammo con Fuga di cervelli, quando nel 2011 Frank Matano era diventato lo youtuber più popolare tra i ragazzi, facendo numeri mostruosi. Quindi facendo commedia demenziale per ragazzi andammo a prendere chi faceva sketch demenziali su YouTube. Poi affiancammo Frank a Bisio per un altro film (Ma che bella sorpresa, 2015, ndr) e Sky successivamente li prese per fare Italia’s Got Talent. La difficoltà dei Me contro Te è che il pubblico è quello dei piccolissimi, target che va dai 4 agli 8 anni. Ma da genitore, e lo dico per esperienza personale, dire di no a un bambino di 5 anni è quasi impossibile”.


E a chi, tra i ragazzi presenti e collegati in streaming, gli chiede se non è avvilente per la professione dell’attore che sul grande schermo finiscano fenomeni social, Usai risponde: “Dipende dal prodotto, se quello che fai non prevede come primo requisito la qualità recitativa come punto di forza. De Laurentiis si è comprato il Napoli facendo 20 anni di cine-panettoni, poi certo se l’obiettivo che hai è andare a Cannes il discorso cambia. Se qualcuno è capace di comunicare su YouTube e parlare a milioni di persone non può essere casuale. Il cinema non genera più star, ormai vengono da altri mondi, uno dei problemi che abbiamo è quello di non avere gente che attira persone in sala”.

Ma è solo questo il problema dello scarso afflusso al cinema? “La sala deve ridiventare luogo attrattivo rispetto alle alternative che ha, soprattutto dal punto di vista fisico, per sfidare la comodità del tuo divano. L’altro tema è che il prodotto medio la gente se lo vede in televisione: non ha abbastanza forza per uscire di casa. Alcune commediole sono film che oggi farebbero fatica a convincere la gente ad uscire. Il nuovo Avatar ha fatto 45 milioni di euro, un numero clamoroso considerate le difficoltà attuali: la gente ha percepito che fosse un evento che non poteva non fruire in sala. Un prodotto per funzionare deve quindi avere caratteristiche di unicità, che ti convincano allo sforzo di raggiungere la sala e sentirti parte di qualcosa che non puoi non aver visto”.

Dopo i remake, le rielaborazioni di sottogeneri poco battuti dal cinema italiano e il fenomeno Me contro te, Colorado tenta ora la strada dell’adattamento da un bestseller letterario, Fabbricante di lacrime (Salani Editore) di Erin Doom (pseudonimo di una scrittrice molto amata tra i giovanissimi), vero e proprio caso editoriale degli ultimi anni: “Si tratta del libro più venduto per quello che riguarda il target teen, oltre mezzo milione di copie cartacee e milioni di download per la versione e-book. Sono letteralmente subissato dalle proposte dei vari player che lo vogliono distribuire e francamente non so ancora a chi poi lo affideremo. Iniziamo a girare il film il prossimo lunedì, il nome del regista non l’abbiamo ancora annunciato e per quello che riguarda il cast vogliamo fare un tentativo particolare: sono tutti attori alla prima esperienza, italiani dal look anglosassone, proprio per rispettare la scelta del romanzo, ambientando la storia in una sorta di non luogo. Usciremo quindi, verosimilmente il prossimo settembre/ottobre, con un film dove non ci sarà neanche una faccia riconoscibile, in primo luogo perché non vogliamo che i lettori associno volti già visti in altre circostanze, in seconda battuta perché la speranza è quella di creare due star, come accaduto anni fa con il fenomeno Scamarcio per Tre metri sopra il cielo. E fare poi con loro un percorso che sarebbe impossibile organizzare con attori già famosi e quindi già impegnati in altri mille progetti”.

A chi invece gli chiede come sia possibile che un grande regista come Francis Ford Coppola non riesca a trovare i fondi necessari per realizzare il suo Megalopolis, progetto che cova da oltre 20 anni, Usai dapprima svela: “Coppola mi parlò di Megalopis nel 2004, quando ero ancora a Cinecittà” e poi spiega: “Negli ultimi anni ha fatto fatica a trovare le risorse per fare film nuovi, in America è molto più difficile che da noi perché non esistono i soldi pubblici come qui. Lì è industria a tutti gli effetti, paragonabile allo sport. Se Coppola fosse un regista italiano probabilmente lo finanzierebbe lo Stato. Ogni anno vengono prodotti in Italia 240 film l’anno col sostegno pubblico: il 40% te lo dà il tax credit, il restante 60% sono contributi selettivi del Ministero e l’apporto di Rai Cinema. La maggioranza del prodotto italiano viene realizzata così. Verranno fuori ogni volta 5-6 opere geniali, altre ahimè sono destinate al dimenticatoio”.
 
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view post Posted on 28/9/2023, 17:28
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Winx Sirenix

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Iginio Straffi parla di Fabbricante di Lacrime.

DaThe Hollywood Reporter:

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Iginio Straffi, il Re Mida degli schermi: “Così i nuovi Gormiti e le sirene salveranno il mondo (del cinema)”
Il sequel di Io sono vendetta, l'adattamento di Fabbricante di lacrime, la serie live dei Gormiti, le nuove Winx e la sirena Merlinda: l'imprenditore racconta i progetti della sua casa di produzione. "La politica? Dovrebbe essere più attenta al settore. Se sei debole, sei in mano al mercato. E il mercato è in mano a chi ha i soldi". L'intervista con THR Roma

DI ILARIA RAVARINO


25 SETTEMBRE, 2023 19:45

In principio furono le fate, poi venne l’impero. Un termine nemmeno troppo esagerato per definire una società di produzione che ha chiuso l’anno con 120 milioni di euro di fatturato – cifra notevole per il nostro paese – unica in Italia per dimensione e posizionamento sul mercato. Fondata nel 1995 da Iginio Straffi – imprenditore marchigiano formatosi alla scuola dell’editore Bonelli, 58 anni – la Rainbow oggi è un gruppo che riunisce quattro società, Rainbow, Rainbow CGI, Colorado Film e Bardel Entertainment, con un portafoglio di contenuti e proprietà intellettuali fra cui il fenomeno delle fatine Winx (8 serie tv, 3 film per il cinema, 2 serie animate e una serie live action per Netflix), Huntik – Secrets & Seekers, Gladiatori di Roma, Maggie & Bianca Fashion Friends, Club 57 (con Nickelodeon Latin America), 44 gatti e il recente Pinocchio & Friends.

Appartiene alla scuderia Rainbow il franchise da biglietto d’oro degli youtuber Me contro Te (il prossimo film, Vacanze in Transilvania, sarà al cinema dal 19 ottobre), il film italiano di maggior successo su Netflix (Il mio nome è vendetta, sesto prodotto non inglese più visto in assoluto sulla piattaforma), la prossima commedia di Fabio de Luigi con Stefano Accorsi 50 km all’ora (in uscita all’inizio del 2024) e il film di Natale Un Babbo Natale per amico.

Ma soprattutto è Rainbow l’adattamento del fenomeno Fabbricante di lacrime, il libro più venduto in Italia nel 2022 con 450.000 copie, atteso prossimamente su Netflix. Oggi Straffi è al lavoro su tre nuovi progetti: la serie animata Merlinda – The Secret of Deep Ocean (titolo provvisorio), la serie reboot delle Winx e il lancio di un’ambiziosa avventura, la serie live action da 15 milioni di euro Gormiti – The New Era, ispirata alla linea di giocattoli distribuita in Italia da Giochi Preziosi.

A che punto è con Gormiti – The New Era?


Il progetto è entrato in lavorazione ad aprile e finiremo a dicembre. Sono 20 puntate, con attori veri, girate in Italia in inglese. Gli effetti speciali sono fondamentali. Li abbiamo iniziati sei mesi prima dell’inizio delle riprese e finiremo di lavorarli tra un anno. I Gormiti sono una proprietà intellettuale italiana: sono convinto che, se realizzato con attenzione, passione e idee, possa essere un prodotto capace di viaggiare all’estero.

E le Winx?

L’ultima serie animata è del 2017. Per tre anni abbiamo dato spazio al live action. Nel 2025 arriverà il reboot, una origin story animata, realizzata con le più moderne tecniche CGI. L’idea è quella di raccontare alle ragazzine di oggi come si sia formato il Winx Club: molte di loro non hanno potuto vedere la prima serie, andata in onda 22 anni fa e ormai, anche a livello di formato, fuori standard.

Dove vedremo Winx e Gormiti?

La Rai è un nostro partner storico, ma le presenteremo al mercato del MIPCom di Cannes (16-19 ottobre, ndr) anche per trovare una destinazione piattaforma. Il progetto di Merlinda nasce invece, fin dallo sviluppo, in partnership con Netflix: è la storia di una sirena che deve salvare il mondo.

Qual è la portata dell’investimento di Rainbow nell’animazione e nei film?

Solo per lo sviluppo, la Colorado l’anno scorso ha investito un milione e mezzo. Per la Rainbow parliamo di decine di milioni. La serie dei Gormiti ha un budget da 15 milioni, investiti senza avere un committente. Fabbricante di lacrime, che poi abbiamo venduto (a Netflix, ndr) è costato sei milioni e mezzo. Senza star.

Fabbricante di lacrime andrà su piattaforma: un’occasione persa per il cinema?

Sono convinto che sarebbe andato molto bene in sala. Ma il cinema è debole in Italia: i distributori hanno valutato l’uscita ma sono stati “timidi”. Non sono state fatte offerte all’altezza del titolo e dell’investimento sul prodotto. Non avrà un’uscita in sala, a meno che Netflix non voglia.

Che tipo di adattamento sarà?

Siamo rimasti abbastanza fedeli al libro (di Erin Doom, ndr). In questi casi bisogna avere rispetto degli ingredienti del successo. Vogliamo che i ragazzi ritrovino nel film le frasi celebri che in molti si sono addirittura tatuati addosso. Abbiamo discusso se mantenere il linguaggio del romanzo, poetico e romantico: alla fine abbiamo cambiato alcuni passaggi conservando quelli più iconici, che rimbalzano ancora oggi sui social.

Il mio nome è vendetta avrà un sequel?


Si presta a sequel e prequel. Per ora stiamo lavorando al sequel, ci sembrava più interessante per il pubblico delle piattaforme andare a raccontare cosa faccia la figlia del protagonista rimasta da sola: ovviamente sarà anche lei un’assassina in cerca di vendetta. Stiamo scrivendo la sceneggiatura, la produzione comincerà l’anno prossimo. È stato un grandissimo successo, 57 milioni di abbonati su 200 lo hanno visto. Ha funzionato la mia visione: quella di produrre con la Colorado dall’Italia per il mondo.

Facile a dirsi. Come si fa?

Cercando i generi. La commedia, in cui Colorado è sempre stata campionessa in Italia, fuori dal paese non viaggia. Quindi abbiamo cominciato con i thriller di Donato Carrisi, La ragazza nella nebbia e L’uomo del labirinto. Poi l’horror, con The Nest e A Classic Horror Story di Roberto De Feo. Infine l’action e il revenge movie con Io sono vendetta. Siamo usciti su piattaforma in un momento in cui su Netflix mancava quel prodotto. Abbiamo fatto tutto con budget italiano. Gli interpreti e i registi sono stati bravissimi.

State sperimentando le intelligenze artificiali?

Ovviamente ho ricevuto direi da anni, ma soprattutto negli ultimi mesi, delle sollecitazioni in questo senso. I nostri tecnici stanno sperimentando, ma in pratica non abbiamo ancora fatto nulla. Nemmeno una prova di sceneggiatura, la scrittura di un soggetto o la creazione di un personaggio. È un terreno scivoloso. Siamo curiosi, ma consapevoli che ci sia ancora tanto da fare soprattutto a livello di regolamentazione.

Lo sciopero di Hollywood ha inciso sulle vostre produzioni?

Solo marginalmente. Stavamo chiudendo con uno sceneggiatore americano per un film internazionale, ma lo sciopero è partito il giorno dopo. Tutto il resto lo facciamo in Europa. La nostra fortuna è che per i prodotti a cartoni lo sciopero non vale: gli sceneggiatori di cartoni animati possono comunque lavorare.

Il mercato dell’audiovisivo tende al conglomerato. L’italiana Indiana Production di recente è stata acquisita dal gruppo Vuelta. La Rainbow rimane italiana?

Oggi siamo il più grande gruppo di produzione italiano. Mi piace dire che ho invertito la tendenza: non solo ho comprato la Colorado anni fa, ma mi sono ricomprato le quote di Paramount (lo scorso gennaio Straffi è tornato in possesso della quota del gruppo che era in mano al colosso statunitense Viacom, ndr). Quello di Indiana era un processo inevitabile. Il sistema è debole in Italia, a livello di produzione, e non ci sono realtà in grado di dialogare alla pari con le piattaforme o altri grandi interlocutori. Si sapeva che Indiana stava cercando, e l’occasione è arrivata a compimento col gruppo Vuelta. Almeno non sono i soliti Banijay o Fremantle che vengono a fare shopping in Italia. Del resto se sei debole, sei in mano al mercato. E il mercato è in mano a chi ha i soldi.

La tentazione di lasciarsi acquisire non c’è?

Io spero sempre che dalla politica arrivino attenzioni maggiori per la produzione italiana. Se anche aprissi le porte dell’azionariato a qualcuno, mi piacerebbe che fosse un partner di minoranza, con cui costruire un progetto di consolidamento. La quotazione in borsa sarebbe importante per noi, perché ci darebbe accesso a capitali indispensabili per un’ulteriore crescita. Ma un compagno azionario per ora non c’è. E in borsa i numeri contano per avere successo. Se si è piccoli, si rischia di rimanere allo stallo.


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Sinossi e prima foto del film:

Fabbricante di lacrime

Con la regia di Alessandro Genovesi, è ispirato all’omonimo libro di Erin Doom e racconta come la leggenda del fabbricante di lacrime, il misterioso artigiano che avrebbe forgiato tutte le paure umane, si incrocia con la vita degli orfani Nica e Rigel.

La trama: Tra le mura del Grave, l’orfanotrofio in cui Nica è cresciuta, si racconta da sempre la leggenda del fabbricante di lacrime, un misterioso artigiano colpevole di aver forgiato tutte le paure e le angosce che abitano il cuore degli uomini. A diciassette anni per Nica è giunto il momento di lasciarsi alle spalle le favole e il suo sogno più grande sta per avverarsi. I coniugi Milligan hanno avviato le pratiche per l’adozione e sono pronti a donarle la famiglia che ha sempre desiderato. Nella nuova casa, però, viene portato via dal Grave anche Rigel, un orfano inquieto e misterioso, l’ultima persona al mondo che desidererebbe come fratello adottivo. È intelligente, scaltro, suona il pianoforte come un demone incantatore ed è dotato di una bellezza in grado di ammaliare, ma il suo aspetto angelico cela un’indole oscura. Anche se Nica e Rigel sono uniti da un passato comune di dolore e privazioni, la convivenza tra loro sembra impossibile, ma gentilezza e rabbia sono due diversi modi di combattere il dolore per rimanere vivi e per celare le emozioni che devastano i loro cuori, diventando uno per l’altro proprio quel fabbricante di lacrime della leggenda. Al fabbricante non puoi mentire: e loro dovranno trovare il coraggio di accettare quella forza disperata che li attrae uno verso l’altra che si chiama amore.

Il cast: Caterina Ferioli, Simone Baldasseroni (Biondo)

Film

Data di uscita: prossimamente



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