ROMA - Dopo le Winx, il più grande successo mondiale dell’animazione italiana, Iginio Straffi, creatore delle sei fatine nonchè di un impero mondiale tra Loreto e Recanati, Roma e Singapore, entra direttamente in competizione con i colossi dei cartoon come la Disney-Pixar o la DreamWorks di Spielberg. Il patron della Rainbow, dinamico quarantaquattrenne marchigiano, sta realizzando un kolossal a disegni animati ambientato nella Roma degli imperatori, all’epoca della costruzione del Colosseo, e nel mondo dei gladiatori. Per ora il film ha un titolo provvisorio, Roma. «Per me è una grande novità e una sfida ambiziosa», dice Iginio Straffi. «Dopo il mondo delle Winx, fantasy, magia e avventura, faccio un lungometraggio che è una commedia, con molto spazio a gag, battute, dialoghi brillanti. E tanta musica. Insomma, entriamo nel terreno della Disney-Pixar che privilegia questo genere di cartoon. E per avere le carte in regola, abbiamo affidato la sceneggiatura a un autore sperimentato, l’americano Michael Wilson, che vanta successi come L’era glaciale e Shark tales».
Roma arriverà nei cinema italiani nel Natale 2010, tradizionale appuntamento con i cartoon disneyani che saranno così sfidati dai gladiatori di cartone del film italiano. Realizzato in computer grafica e in 3D negli studi romani della Bufalotta della Rainbow Cgi, dove da tre anni sono al lavoro 150 animatori e specialisti di effetti speciali, il lungometraggio della durata di 85 minuti e un budget di tutto rispetto, 20 milioni di euro, ha la regia firmata dallo stesso Iginio Straffi. Protagonista del cartoon è un giovane gladiatore, Timo, rimasto orfano nella terribile eruzione del Vesuvio che ha distrutto Pompei, che si allena nell’Accademia per gladiatori più famosa dell’Urbe, diretta da Chirone. Nonostante il suo fisico atletico, Timo è un ragazzo sensibile, timido e un po’ apatico. Quando rivede, dopo anni di separazione, la figlia di Chirone, la bella Lucilla, ha un soprassalto e s’innamora della splendida fanciulla. Ma sembra avere poche possibilità, perchè promesso sposo di Lucilla è nientemeno che Dante, il migliore gladiatore di Roma. Dopo molte peripezie, bandito da Roma e quando tutto sembra perduto, Timo si imbatte in Diana, che somiglia molto alla dea della caccia e che decide di addestrarlo. La vita del giovane cambia e, tra mille allenamenti strampalati, scopre finalmente che vale la pena di impegnarsi per qualcosa. E migliora come combattente e soprattutto come persona. Finirà con il classico happy end: il giorno dell’inaugurazione del Colosseo, nel torneo clou, Timo batterà Dante e conquisterà l’amore della bella Lucilla. «Un primo spunto per la commedia e gag divertenti è il contrasto tra Timo e Lucilla», spiega Iginio Straffi. «Lui vuole fare colpo sull’avvenente ragazza e vincere un torneo. Ma è timido, gentile. Lei, invece, è risoluta e ha un debole per i gladiatori ”tosti”. Per il nostro eroe sarà dura». Il film rispetta quella che in fondo è la filosofia della Rainbow: «Perchè Timo capisce che l’importante è essere se stessi e credere nelle proprie forze - dice Straffi - Non conta quello che gli altri pensano di te e guardare alle apparenze». Iginio Straffi è consapevole che la sfida alla Disney-Pixar di John Lasseter è una faccenda impegnativa: «Sono colossi, hanno mezzi enormi rispetto a noi, il budget di 20 milioni di euro è sostanzioso per noi, ma limitato se paragonato ai loro. Ma con il primo film delle Winx, Il segreto del regno perduto, e il secondo che stiamo realizzando e che uscirà nell’autunno del 2010, abbiamo fatto una bella palestra e imparato molto. E poi c’è la trama, l’antica Roma, i gladiatori. Una storia originale, un terreno vergine per i cartoni animati in 3D, che gli americani non hanno mai sfiorato. Arricchita dalla sceneggiatura di Michael Wilson, un maestro in questo genere di opere, che sa realizzare storie con molto ritmo e uno spirito surreale e brillante allo stesso tempo».
(Da Il Messsaggero)