| Ecco due nuovi articoli su Gladiatori di Roma.
Primo articolo:
"I gladiatori di Roma", le avventure di Timo sopravvissuto a Pompei e guerriero per amore
Dopo lo Spartacus di Kirk Douglas e il Gladiatore di Russell Crowe, al cinema è in arrivo Timo, un terzo eroe destinato ad imprimersi nella memoria collettiva.
di FRANCO MONTINI
"I gladiatori di Roma", che sarà distribuito nei cinema a metà ottobre, racconta la storia di un personaggio dell'animazione, protagonista, con la voce di Luca Argentero di un kolossal 3D realizzato dall'italianissima Rainbow di Iginio Straffi, già inventore del fenomeno planetario dell Winx.
La storia narra di un ragazzo, Timo appunto, che, rimasto orfano in seguito alla terribile eruzione del Vesuvio, che ha distrutto Pompei, viene adottato da Chirone, anziano gladiatore in pensione, che ha dedicato tutta la sua vita ai combattimenti. Chirone cerca di fare di Timo un nuovo gladiatore, ma il ragazzo, amante della vita tranquilla, non appare affatto interessato. Almeno fino a quando, per conquistare il cuore di Lucilla, la figlia di Chirone, decide di cimentarsi nell'arena e combattere, sottoponendosi a durissimi allenamenti.
"Il film, un mix di azione e commedia spiega il regista Iginio Straffi racconta la storia di un gladiatore non per vocazione, ma per necessità. Protagonista, infatti, è un ragazzo costretto, proprio malgrado, a trasformarsi in eroe, scoprendo la propria personalità nascosta e più genuina. La trasformazione di Timo è psicologica, ma anche fisica: da paffuto cicciottello, diventa una specie di atletico Brad Pitt".
Costato sei anni di preparazione, il film è stato interamente realizzato negli studios romani della Rainbow. Per ricreare l'Antica Roma ci sono voluti 12mila schizzi di preparazione, sono state definite 150 diverse scenografie,
inventati 350 personaggi. "Lo scopo aggiunge Straffi era quello di mostrare il fascino della Roma imperiale, dove i personaggi si muovono circondati dalla bellezza senza tempo dei monumenti della Città eterna. A cominciare ovviamente dal Colosseo, che è la principale location del film, ma nel film si riconoscono anche l'isola Tiberina, acquedotti, ponti e templi".
Contrariamente alle produzioni hollywoodiane ambientate nell'antica Roma che non hanno quasi mai tenuto conto della verità storica e preferito puntare scenografie fantasiose, "I gladiatori di Roma" vuole essere un film anche storicamente attendibile. "Ci siamo documentati scrupolosamente spiega ancora Straffi per evitare errori. La prima sceneggiatura scritta dall'americano Michael J. Wilson, ad esempio, prevedeva, con molta fantasia, la presenza di coccodrilli nel Tevere: è una cosa che abbiamo cassato immediatamente. Non si pensi tuttavia ad un film troppo severo e noioso, "I gladiatori di Roma" è ricco anche di ironia, citazioni e gag che fanno riferimento ad esempio a "Il gladiatore" di Ridley Scott, destinate ad un pubblico adulto" (18 agosto 2012)
Da La Repubblica
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Secondo articolo:
I gladiatori romani in 3D sfidano Hollywood: a ottobre nelle sale
di Gloria Satta
ROMA - Ora i Gladiatori combattono in 3D. Il cinema delle prossime settimane, che attende un plotone di film d’animazione, è pronto ad accogliere anche il cartoon sull’Urbe scritto e diretto da Iginio Straffi:Gladiatori di Roma in 3D sarà nelle sale dal 18 ottobre, distribuito da Medusa. Dalle Winx ai combattimenti dentro il Colosseo, dalle fatine che hanno conquistato il mondo a una storia ambientata nel periodo imperiale e realizzata da Rainbow, lo studio di animazione creato proprio da Straffi.
«Gladiatori in 3D», spiega il cartoonist di origine marchigiana, «è il progetto più impegnativo al quale ci siamo dedicati. Da molto tempo pensavo a un film con un’idea forte alla base, capace di superare i confini italiani per arrivare in tutto il mondo...».
Quattro anni di preparazione, la sceneggiatura scritta da Straffi con la collaborazione di un mago del cinema di animazione, quel Michael J. Wilson che ha all’attivo L’era glaciale, 12mila schizzi, 150 scenografie che ricostruiscono la Roma antica, 350 personaggi, duemila sequenze e 500 persone coinvolte tra disegnatori, decoratori e animatori, più una squadra di doppiatori popolari come Luca Argentero, Belèn Rodriguez e Laura Chiatti: questo, in sintesi, il progetto made in Italy che sfiderà giganti hollywoodiani come Madagascar 3, la principessa Merida appena partorita da Pixar, L’era glaciale 4, Paranorman e perfino la riedizione del cult Alla ricerca di Nemo, ora rimasterizzato.
La storia concepita da Straffi ruota intorno a Timo, rimasto orfano in seguito all’eruzione di Pompei e adottato da un generale che lo iscrive all’Accademia dei Gladiatori più famosa di Roma. Ma il ragazzo, come tanti adolescenti di qualsiasi epoca, non ha nessuna voglia di impegnarsi e, anziché allenarsi, preferisce spassarsela con gli amici Ciccius e Mauritius. Ma il suo atteggiamento cambia radicalmente quando dalla Grecia torna un antico amore, la bella Lucilla. Per conquistarla e sfidare il pretendente ufficiale, l’arrogante Cassio nipote dell’imperatore Domiziano, Timo è disposto a diventare un valoroso gladiatore e assume così il personal trainer più gettonato dell’Urbe...
«Volevo rappresentare l’antica Roma, che tanto ha dato in termini di cultura e civiltà, come un mondo interessante, coinvolgente e sempre attuale», spiega ancora Straffi. Puntare sui Gladiatori gli è venuto naturale, aggiunge: «Erano le star dell’epoca, costantemente seguite da stuoli di fan, un po’ come oggi i campioni sportivi, le rockstar o i divi del cinema.
I personaggi del film sono decisamente lontani dalla perfezione idealizzata che abbiamo conosciuto in tanti film storici. Hanno dei difetti, sono consapevoli dei propri limiti...I miei Gladiatori sono impacciati e maldestri, ma si sforzano per migliorarsi: un motivo, mi auguro, per conquistare il cuore del pubblico».
Punto di forza del film sarà la ricostruzione tridimensionale della Roma antica, a cominciare dal Colosseo, realizzata in Cgi (computer generated imagery, l’animazione digitale inaugurata nel ’95 da Forrest Gump e recentemente impiegata per il King Kong di Jackson).
Negli studi Raimbow Straffi ha già realizzato due film dedicati alle Winx e quattro serie tv (la quinta arriverà in autunno) trasmesse in 150 paesi del mondo. Senza contare il merchandasing legato alle fatine, un business globale da due miliardi di dollari. Ed è ora impegnato in altri progetti per la tv, per l’editoria e divertimento, come Rainbow MagicLand, il parco a tema di Valmontone. Con Gladiatori in 3D il carttonist vuole ora dimostrare «che uno studio di animazione italiano è pronto a confrontarsi con la major». Proprio nell’anno in cui Bambi, il classico Disney, compie 70 anni. Fantasie e matite contro il computer.
Da Il Messaggero del 14 agosto 2012
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