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Nuova Intervista a Iginio Straffi

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view post Posted on 1/12/2012, 18:48
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Ecco qua una nuova intervista a Iginio Straffi realizzata dal sito Iodonna:

Iginio Straffi

Gli oggetti del cuore, gli hobby e le passioni dell'ideatore delle fatine Winx

di Cristina Lacava - 4 ottobre 2012

Fin da bambino ha amato i fumetti e il cinema. In prima elementare disegnava personaggi e dopo, con le paghette, si è comprato un proiettore. Oggi, che è a capo di un impero dell’animazione, il papà delleWinx non ha tempo per gli hobby,ma appena può fugge. Su un atollo.

Che cos’ha sul comodino?
L’iPad, una bottiglia d’acqua, il Maalox e due orologi. Ne ho 4-5 di valore, mi piace alternarli. Libri invece no: durante la settimana torno dall’ufficio la sera tardi, dopo le 11, quando entro nel letto sono troppo stanco e crollo. Leggo soprattutto nel weekend.

Il suo sogno da bambino?
In prima elementare già facevo disegni a fumetti, inventavo personaggi e giochetti come “unisci i puntini”. In quarta e quinta scrivevo storie abbastanza complesse. Sono sempre stato un autore di fumetti. L’ultima mia produzione è la commedia animata Gladiatori di Roma in 3D (in uscita nelle sale il 18 ottobre), la storia di un bambino che resta orfano con l’eruzione di Pompei, e finisce all’Accademia dei Gladiatori.

Ha una collezione?
A casa dei miei genitori ho la raccolta completa del Comandante Mark, un fumetto pubblicato da Sergio Bonelli negli anni Settanta. Era un western moderno, con un avventuriero che difendeva operai e prostitute. I testi sembravano la sceneggiatura di un film.

Come si tiene in forma?
Faccio poco movimento perché non ho tempo. Pensare che ne avrei la possibilità: nella nuova sede dell’azienda (qui sotto), a Loreto, c’è la palestra, la piscina, il campo da tennis e da calcetto.Ma in questi due anni ho fatto al massimo l’arbitro, qualche volta. Purtroppo non riesco ad approfittare di questa bella struttura.

Debolezze a tavola?
Mi piace mangiare bene, anche se cerco di non abusare. La mensa aziendale è molto buona e quando sono in trasferta mi concedo il ristorante. Soprattutto giapponese: amo il sushi.

Il luogo delle vacanze?
Le Maldive: ci sono stato una dozzina di volte, e cerco sempre un atollo diverso. I più belli sono i più lontani dall’aeroporto. Sono posti incantati, faccio snorkeling, canoa, windsurf e do da mangiare ai pesci con le mani.

Come ha speso il primo stipendio?
Quando andavo alle medie, con i soldi risparmiati dalle prime paghette ho comprato un proiettore a 16 mm. Proiettavo film divisi in 3-4 tempi: da Profondo rosso a Bud Spencer, un bel mix. Noleggiavo i film e una volta a settimana organizzavo una serata con gli amici nella mia cameretta. A volte i soldi per il noleggio però non mi bastavano e facevo una colletta per finanziarmi.

La passione?
Ne ho sempre avute due: i fumetti e i film. Nel corso degli anni, sono riuscito a convogliarle nella mia professione. Così è nata la Rainbow, che produce per tv e cinema. Grazie al successo delle fatine Winx, la mia azienda si è fatta conoscere in tutto il mondo.

Il rito quotidiano?
Quando mi alzo faccio subito colazione e non rinuncio mai a leggere il Corriere della Sera. Al mattino preferisco la versione cartacea; la sera mi aggiorno con l’iPad.

Ascolta spesso musica?
Sì. Sono rimasto agli artisti di quando ero ragazzo, come Paolo Conte. In più, la musica inglese degli anni Ottanta, periodo dei primi concerti. Ho ascoltato i Simple Minds a Bologna quando non li conosceva nessuno. Il mito? David Bowie: sogno di stringergli la mano.

Il film del cuore?
Da ragazzino al cineforum dell’Arci ho visto di tutto, dai film sovietici ai primi con gli effetti speciali. Al liceo sognavo già di scrivere fumetti e amavo molto Blade Runner, che raccontava un mondo futuro. Nel mio lavoro mi ispiro spesso al cinema, mi piace riprendere il Sergio Leone di Giù la testa e C’era una volta in America. Ancora adesso vedo tanti film, ma a casa, su Sky.

Libro preferito?
Mi piacciono i romanzi d’avventura: Joseph Conrad, Herman Melville (nella foto), Georges Simenon senza Maigret. E la letteratura di viaggio, con Bruce Chatwin, che racconta culture e tradizioni diverse.
 
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