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| Da Il Resto del Carlino: Straffi, creatore delle Winx, cittadino onorario di Recanati: "Amo questa città"
Il presidente e fondatore dello studio di animazione Rainbow: "Mi emoziona moltissimo ricevere il conferimento"
Recanati (Macerata), 6 maggio 2014 — Iginio Straffi cittadino onorario di Recanati. Il conferimento della cittadinanza al presidente e fondatore dello studio di animazione Rainbow si è tenuto questa mattina nell’ambito della seconda giornata del Recanati Experience. «Mi emoziona moltissimo ricevere la cittadinanza onoraria di Recanati. Ho una passione per Leopardi e amo questa citta», ha detto Straffi. Il creatore e regista della famosa serie di animazione Winx Club ha poi aggiunto di avere sempre coltivato la propria fantasia e amato le storie. «Nell’edicola del paese — ha raccontato Straffi — ero sempre il primo ad arrivare quando sapevo che erano in distribuzione gli albi dei fumetti. Avevamo sempre tanto tempo a disposizione per amare quello che ci piaceva, forse un paese ti costringe a cercare gli stimoli per sognare, fantasticare, forse la città di meno. Ma non è sempre così. Di sicuro — ha aggiunto — in questo momento l’Italia non è il posto migliore per un giovane, soprattutto per il lavoro. Ci sono però dei motivi per cui qui si vive molto meglio che altrove: la qualità della vita, il paesaggio, l’arte e la cultura che non si trovano in nessuna altra parte del mondo».
Sui suoi progetti futuri, Straffi non si sbilancia: «Amo i fumetti come il cinema. Quando ho iniziato a pensare alle Winx, il mondo dei cartoni animati era privo di personaggi femminili, ho voluto rimettere la magia delle fate al centro delle storie e ridare alle bambine dei nuovi personaggi ma più moderni di quelli classici, che ormai avevano fatto il loro tempo. Vorrei far diventare le Winx personaggi cinematografici e non siamo così lontani da questo sogno e poi nel cassetto c’è anche la sfida di portare sugli schermi un altro grande eroe dei fumetti che amavo da ragazzo. Ma non vi voglio rovinare la sorpresa. I progetti, comunque, sono moltissimi». |
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